La Troika torna in Portogallo, a rischio nuova tranche di aiuti

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9 apr – Una missione della Troika si recherà in Portogallo questo mese. Il Paese, che ha ricevuto nel maggio del 2011 un pacchetto di aiuti da 78 miliardi di euro, è infatti alle prese con nuove misure di austerity da individuare dopo che la Corte Suprema ha bloccato alcune proposte originariamente incluse nel piano di bailout.

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L’Alta corte ha bocciato il taglio ai salari e alle pensioni dei dipendenti pubblici in quanto discriminatorio e ha giudicato incostituzionale anche la tassa sui sussidi di disoccupazione e quelli per malattia. Il governo portoghese dovrà quindi trovare al più presto 1,3 miliardi di euro di nuovi fondi per evitare un ritardo nell’erogazione di aiuti. In scia a questi nuovi avvenimenti che mettono in dubbio il futuro del Paese, la piazza di Lisbona ha perso oggi l’1,39% e il rendimento sul decennale lusitano è salito al 6,49%.

Per riempire il “buco” il primo ministro, Pedro Passos Coelho, ha annunciato nuovi tagli alla spesa per sanità, istruzione, sicurezza sociale e società statali. Tuttavia le sue politiche di austerità stanno affrontando una crescente opposizione anche nello stesso partito socialdemocratico del premier: il timore è che tali interventi possano paralizzare l’economia impoverendo la popolazione e impedendo al Paese di raggiungere gli obiettivi economici fissati.

Per Ricardo Santos, market economist di Bnp Paribas, la decisione della Corte suprema conferma il rischio di una caduta dell’esecutivo di Lisbona e la possibilità che il Paese richieda un nuovo programma di aiuti. Per Citigroup, invece, l’impatto della decisione della Corte è principalmente di tipo politico, in quanto rafforza gli argomenti dell’opposizione contro le misure di aggiustamento e la gestione della crisi dell’Esecutivo.

Simon O’Connor, portavoce del commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha annunciato che Lisbona dovrà intanto già attendere almeno fino a maggio per ricevere la prossima tranche da 2 miliardi prevista nel piano di assistenza finanziaria. La Troika, prima di decidere l’erogazione dei fondi, dovrà completare la settima revisione trimestrale del piano di salvataggio che non potrà essere completata fino a quando Lisbona non spiegherà come intende supplire al buco da 1,3 miliardi.

“Quando il Governo spiegherà quali misure alternative intende attuare, la Troika avrà bisogno di valutarle”, ha osservato il portavoce, spiegando che “l’erogazione degli aiuti è condizionata al completamento della revisione” degli inviati dei creditori internazionali. O’Connor ha inoltre annunciato che la decisione sulla prossima tranche di aiuti è legata anche a un’altra revisione prevista nel mese di maggio e relativa alle misure di consolidamento portate avanti dal governo portoghese, rimarcando l’importanza del rispetto dei target fiscali su cui Lisbona si è impegnata in cambio degli aiuti finanziari.

Solo lo scorso mese la Troika aveva concesso al Portogallo una proroga temporale di un anno per centrare gli obiettivi sul deficit. Bruxelles ha chiarito che ora tentativi di rinegoziare gli obiettivi metterebbero a rischio i piani per allungare le scadenze dei prestiti al Portogallo. La Commissione europea però, ha sottolineato il portavoce, è pronta a fissare nuovi obiettivi di disavanzo per il Portogallo, “a condizione che, ovviamente, ci sia chiarezza sulla situazione fiscale e siano soddisfatte le condizioni necessarie”.

Inoltre, il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, si è detto favorevole a una nuova proroga temporale dei rimborsi dei prestiti ricevuti dal Portogallo nel quadro del piano di assistenza finanziaria internazionale (decisione che deve essere approvata dai ministri delle Finanze dell’area euro). “Crediamo che una decisione in merito debba essere presa il prima possibile, in modo da facilitare il completo ritorno del Portogallo sul mercato del debito sovrano, rinforzando la credibilità del piano di aiuti”, ha affermato.

La Banca del Portogallo ha recentemente rivisto al ribasso le sue previsioni economiche, stimando una contrazione del prodotto interno lordo del 2,3% quest’anno, anziché l’1,9% previsto in precedenza. tiscali