8 apr – Tre sono i punti focali che secondo la pubblica accusa emergono dal processo per la morte di Stefano Cucchi: il giovane fu picchiato nelle celle di Piazzale Clodio (dove era in attesa dell’udienza di convalida del suo arresto) da parte di agenti della Penitenziaria; fu ricoverato al ‘Pertini’ pur non sussistendone le condizioni perché si voleva isolarlo dal mondo, dai suoi familiari, dal suo difensore; morì per la gravissima incuria e omissioni di medici e infermieri, dopo un vero e proprio abbandono. Lo ha detto il pm Vincenzo Barba nella requisitoria del processo.
Per il rappresentante dell’accusa il decesso del giovane “non poteva essere considerato naturale. Cucchi e la sua malattia sono stati trattati come mera pratica burocratica”. Per il pm Barba “nessun elemento nuovo è emerso; né sui carabinieri per i quali si ventilava avessero provocato lesioni a Cucchi prima del suo ingresso a Palazzo di giustizia; nessun elemento singolo ha potuto far emergere responsabilità diverse da quelle individuate. Nessuna delle lesioni riscontrate tecnicamente si può dire possano essere state arrecate al momento della fase dell’arresto”. ansa