6 apr – Nuove tensioni al Cairo dove un centinaio di manifestanti sunniti, appartenenti a due gruppi salafiti, hanno cercato di entrare con la forza nella residenza del responsabile per gli affari iraniani.
A contrapporre l’Egitto sunnita all’Iran sciita è ancora la religione. La protesta, in cui non sono mancati momenti di violenza, è contro la ripresa delle relazioni fra i due Paesi dopo l’ascesa al potere del primo presidente dei Fratelli Musulmani Morsi.
“L’Egitto è un Paese musulmano e sunnita e gli sciiti non possono entrare perché sono un insulto al Profeta e ai Califfi”, dice un salafita che promette “se entreranno li uccideremo”.
A dividere le due superpotenze mediorientali c’è anche la crisi siriana. Il regime di Téhéran sostiene il presidente Bashar al-Assad di confessione alawita, una branca dello sciismo.
“Il riavvicinamento dei due Paesi dopo anni di ostilità sta facendo insorgere gli estremisti islamici in Egitto”, secondo Mohammed Shaikhibrahim, corrispondente di euronews al Cairo. “L’Iran è ritenuta responsabile dello spargimento di sangue in Siria. L’Egitto sunnita non accetta alcuna interferenza.” euronews