5 APR – Paura di non riuscire più a tirare avanti e vergogna a chiedere aiuto. Per questo ha scelto di togliersi la vita la coppia di Civitanova Marche. Lui, esodato, per versare i contributi volontari Inps si era indebitato.
Lei terrorizzata chiedeva:”ci prenderanno l’auto?”. Un amministratore comunale aveva cercato di convincerli a superare le paure, ma non ce la facevano. Di loro resta solo un biglietto, dice: perdono. E’quello che ha spinto il fratello di lei-abitava accanto-a seguirne la tragica sorte.
“Hanno preferito scomparire piuttosto che chiedere aiuto, dimostrando una dignità estrema nella tragedia: in altri luoghi la disperazione avrebbe portato a atti di criminalità”. Lo dice, tra le lacrime, il sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta.
“Pochi giorni fa – ricorda Corvatta – marito e moglie si erano incontrati con il presidente del consiglio comunale, che abita nello stesso palazzo, e avevano rifiutato il suo invito a rivolgersi ai servizi sociali per essere aiutati, perché si vergognavano a chiedere. Non posso dire che questa situazione sia non prevista, ci sono tante famiglie disperate. Come amministratori cerchiamo di concentrare tutti gli sforzi, ci sentiamo veramente coinvolti”, aggiunge piangendo. Poi lancia un appello: “Lo Stato non deve abbandonare la gente. Quando nei palazzi del Governo si discutono le strategie economiche, bisogna sempre pensare che in fondo alla catena c’é gente come questa. Nessuna mancata attenzione è perdonabile. Invito tutte le autorità, il Governo, a riflettere su quello che sta succedendo e a cercare di essere più celeri nel trovare soluzioni e collaboranti”.