3 apr – E’ bagarre nel consiglio comunale di Bologna per l’ordine del giorno presentato dal consigliere Pd Benedetto Zacchiroli con cui si chiedeva di conferire la cittadinanza onoraria a Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, il ragazzo morto nel 2005 a Ferrara durante un controllo di polizia per le percosse subite da 4 agenti.
Alla proposta del Pd, la Lega e’ insorta bollando l’iniziativa come una “marchetta” e lasciando l’aula in segno di dissenso. Contestazioni anche da capogruppo Pdl Marco Lisei che ha puntato l’indice contro “il percorso non condiviso” con cui si e’ giunti alla proposta. “State calpestando la storia del Comune per interessi politici, perche’ volete fare una forzatura da primi della classe” ha detto Lisei, ricordando che la cittadinanza onoraria e’ sempre stata conferita’ “all’unanimita’” da parte del consiglio.
L’iniziativa di Zacchiroli, prendeva spunto e rispondeva di fatto al presidio del sindacato di polizia Coisp messo in scena la settimana scorsa a Ferrara, per manifestare solidarieta’ ai 4 agenti condannati in via definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo per la morte del ragazzo che all’epoca aveva solo 18 anni.
“Manifestare sotto le finestre di una donna che ha subito l’uccisione del figlio da parte di 4 poliziotti denota una totale assenza di sensibilita’”, ha affermato Zacchiroli introducendo in aula le ragioni dell’odg. “E’ spietato” ha aggiunto il consigliere, ricordando che di fronte a sentenze definitive, il fatto che “appartenenti alle forze dell’ordine non accettino la verita’ evidenziata da delle sentenze e’ vergognoso”.
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9 ottobre 2010 RISARCIMENTO
Lo Stato riconosce un risarcimento alla famiglia di Federico Aldrovandi. Ai familiari del ragazzo morto a Ferrara durante un controllo di polizia il 25 settembre 2005 andranno quasi due milioni di euro. In cambio lo Stato chiede alla famiglia di non costituirsi parte civile nei procedimenti ancora aperti. L’accordo tra le parti è stato raggiunto due giorni fa.
Queste le parole di Patrizia Moretti, la madre di Federico: «È un altro passo: una tragedia così non si chiuderà mai, Federico non ce lo restituirà mai nessuno, ma l’importante è che la sua memoria sia quella giusta. Quello che mi interessava era far sapere quello che è successo, e questo è un obiettivo raggiunto».