2 apr – Dalle bisacce dei pastori nomadi ai tavolini di un ricercato caffé di Dubai: forte dei suoi alti valori nutritivi, il latte di cammella sta muovendo alla conquista di nuovi mercati. Nell’attesa di capire se ci saranno benefici anche per i piccoli produttori tradizionali, i clienti si dividono tra chi apprezza la novità e chi riscopre un gusto antico.
Taghreed Turki, cittadina saudita: “Era la bevanda preferita di mio nonno e dei miei antenati: per loro era imbattibile, ma oggi non è più così diffuso. Eppure è un prodotto molto salutare e si dice che sia ottimo per la prevenzione dei tumori”.
Negli Emirati arabi uniti, c’è chi conta di aprire filiali nelle principali capitali mondiali.
Derek Turner, turista britannico: “E’ dolce ma non troppo, rinfrescante e con un gusto particolare, in senso positivo”.
Judy Havard, turista australiana: “Un ottimo caffé, non mi ero nemmeno accorta che fosse latte di cammella”.
Il deserto fuori Dubai è l’ultimo posto dove ci si aspetterebbe di trovare una fattoria. Ma il clima caldo e umido qui è l’ideale per allevare cammelli: in questa azienda aperta da alcuni anni ce ne sono circa tremila e non mancano ovviamente i progetti di espansione e di diversificazione dei prodotti: burro, formaggi e addirittura gelati, a base di latte di cammella.
Peter Nagy, manager di Camelicious: “Il latte di cammella è altamente digeribile, contiene molte vitamine e pochi grassi. Può essere utile per pazienti affetti da tubercolosi ed è noto per essere un buon antivirale”.
La popolazione mondiale di cammelli è attualmente stimata a 20 milioni di unità, contro 240 milioni di vacche da latte. La maggiore concentrazione di cammelli nel mondo è in Somalia, con un numero quasi pari a quello degli abitanti. Segue l’Arabia saudita, che possiede anche una maggiore capacità finanziaria per investire nel settore.
Da quando l’Unione europea ha autorizzato l’importazione di prodotti a base di latte di cammella, nel 2010, molti imprenditori hanno fiutato l’affare.
Roddy-Fok-Shan, general manager della catena Majlis al Nasseem Coffee Shops: “Dobbiamo entrare nei grandi mercati mondiali: Parigi, Londra, Seoul, e naturalmente il Giappone. I giapponesi vanno pazzi per il latte di cammella, e anche il mercato cinese e altri mercati asiatici sono sbocchi molto promettenti”.
L’arrivo sul mercato europeo è previsto a partire dalla metà di quest’anno. euronews