29 mar. – (Ign) – Rischia di far scoppiare un nuovo ‘caso Salsi’ la partecipazione del senatore 5 stelle a ‘Pomeriggio cinque’. Lui è Marino Germano Mastrangeli, che si era già fatto notare all’interno del movimento fondato da Beppe Grillo per essere tra i dissidenti che hanno votato l’elezione di Pietro Grasso alla presidenza del Senato facendo infuriare il leader del partito. Come se non bastasse, ora si presenta alla trasmissione condotta da Barbara D’Urso, violando il diktat tv imposto da Grillo.
Il senatore Mastrangeli accetta l’invito di Barbara D’Urso ma chiede e ottiene di essere intervistato senza contradditorio. E a domanda, risponde: “Non devo mica chiedere il permesso a qualcuno. Siamo tutti cittadini liberi”. Il parlamentare 5 stelle dribbla così il punto interrogativo della conduttrice se avesse chiesto o meno il permesso per la sua partecipazione in tivù, essendo nota la regola di Grillo che vieta ai ‘suoi’ i talk show.
E se anche non si può parlare di vero e proprio talk show, visto che in studio con Mastrangeli non c’erano altri politici (tranne Daniela Santanchè, apparsa alla fine, che ha chiesto se poteva fargli una domanda. E Lui: “no niente domande, se vuole ci vediamo in Parlamento”), tra gli attivisti si parla già di una possibile espulsione dal partito.
Il caso, in breve, diventa ‘social’. Ed ecco che la pagina facebook di Mastrangeli comincia a riempirsi di commenti critici e insulti: “Dimettiti mela marcia”, “i voti non sono i tuoi”, “vergogna”, posta qualcuno.
“A te non interessa cambiare il paese – gli rimprovera un utente – lascia il posto a qualcuno che abbia davvero capito cos’è il M5S. A me va bene anche se ti buttano fuori, non mi interessa se vai nel gruppo misto o nel Pd, ma fallo alla svelta grazie. La parte dell’Italia che vuole il bene del paese te ne sarà riconoscente”.
Qualcuno però tenta una difesa del parlamentare frusinate: “Marino Mastrangeli – scrive Luigi – al momento è uno dei pochi parlamentari di Grillo che non sta facendo la figura del pupo e del puparo che muove le fila e rispettando comunque la linea politica generale del Movimento”.