28 mar – Si moltiplicano a Cipro le veglie di protesta contro l’austerity e contro Bruxelles.
Anche stasera, a ridosso della riapertura delle banche che dovrebbero riprendere il lavoro oggi, fra mezzogiorno e il tardo pomeriggio, sono state molte le urla contro la troika e le misure da lacrime e sangue che stanno strozzando l’economia cipriota.
Il sentimento più comune fra la gente è quello di aver subito un furto: “Non ci hanno chiesto nulla, non hanno considerato la nostra opinione, se avevano il diritto o meno di fare ciò che hanno fatto”, dice una ragazza.
Aggiunge un giovane: “Ci hanno costretto ad accettare queste misure, ma la gente non ha fatto niente, non ha commesso alcun crimine. Le banche, le banche dovrebbero pagare non le persone comuni”.
Una signora prossima alla pensione dice: “Hanno condannato i ciprioti per gli anni a venire. Il presidente ci ha praticamente rovinato”.
La folla ha circondato tutto il giorno la sede dell’Unione Europea, bruciando la bandiera di ciò che è ormai considerato un nemico. euronews