24 mar – Deve essere messa ”in quarantena” e poi lapidata fino alla morte l’attivista tunisina Amina, esponente di ‘Femen’, protagonista di una campagna a seno nudo in difesa dei diritti delle donne il cui comportamento rischia di provocare ”una epidemia”.
L’anatema arriva dal predicatore salafita Alami Adel, capo della Commissione per la promozione della virtu’ e la prevenzione del vizio, che al giornale tunisino ‘AssabahNews’ dice che ”secondo la legge di Dio, le spettano dalle 80 alle 100 frustate, ma per quello che ha commesso merita molto di piu’. Deve essere lapidata a morte e messa in quarantena perché quello che ha fatto provochera’ un’epidemia”. Secondo il predicatore, l’attivista, 19 anni, ”è come qualcuno che soffre di una malattia grave e contagiosa, per cui va isolata e trattata”.
Nella campagna promossa da Femen, Amina appare in tolpess mentre fuma una sigaretta. Sul suo seno le parole, in arabo e in inglese: ”il mio corpo appartiene a me”. Secondo la denuncia di Femen, gruppo ucraino che si batte in difesa dei diritti delle donne, Amina è stata inviata dai suoi genitori in un ospedale psichiatrico tunisino. Il 4 aprile è stata convocata una gironala di monilitazione internazionale per denunciare le minacce ad Amina. Oltre 10mila persone hanno invece firmato una petizione per processare chi minaccia la vita della giovane. adnk
Questi poveri salafiti sono loro la malattia da estirpare prima che infettino l’occidente… come purtroppo stanno già facendo!!!