Botswana: indigeni scacciati dalle loro terre diventate Parco Nazionale

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22 mar – I Boscimani del Botswana hanno citato ancora una volta in giudizio il governo del Botswana. A motivare la decisione è il rifiuto illegale delle autorità di lasciare ai Boscimani libero accesso alla terra ancestrale, conosciuta come Central Kalahari Game Reserve (CKGR).

I Boscimani, o San, hanno abitato e percorso queste terre per migliaia di anni, tuttavia, a partire dalla metà degli anni novanta il governo del Botswana ha cercato di scacciarli dalla riserva. Nel 1997, tre quarti della popolazione dei San sono stati trasferiti, e nell’ottobre 2005 il governo aveva ripreso il trasferimento forzato nei campi di reinsediamento fuori del parco, lasciando solamente circa 250 abitanti. Nel 2006, fortunatamente, un tribunale del Botswana ha proclamato lo sgombero, permettendo ai Boscimani di tornare alla riserva.

Circa 700 Boscimani, sfrattati dalla riserva nel 2002, hanno vinto una lunga ed estenuante battaglia legale svoltasi presso la corte suprema del paese, ottenendo il diritto di far ritorno a casa. Da allora, tuttavia, il governo ha fatto di tutto per limitare il numero dei Boscimani che potevano viverci.

Secondo il governo, la sentenza si applica solo ai 189 Boscimani nominati nei documenti processuali originali e pertanto nega agli altri il diritto di entrare nella riserva senza un’autorizzazione. Ma le autorizzazioni valgono solo per un mese, scaduto il quale, se si “trattengono troppo”, i Boscimani rischiano l’arresto.

Parimenti, il governo riconosce il diritto di entrare nella riserva ai figli dei 189 Boscimani nominati nei documenti processuali ma solo fino all’età di 16 anni, dopo di che, anche per loro vale la regola del permesso mensile.

I guardaparco proibiscono ai Boscimani l’uso di greggi e muli, essenziali per il trasporto. E nessun Boscimane ha ricevuto l’autorizzazione a cacciare nella Riserva, cosa che rende praticamente impossibile la caccia di sussistenza.

E’ la terza volta che i Boscimani sono costretti a ricorrere ai tribunali per poter vivere in pace sulla loro terra. La sentenza storica del 2006 aveva già confermato che i Boscimani hanno il diritto di vivere e cacciare all’interno della CKGR senza dover richiedere permessi per entrarvi. Ma le autorità continuano a fare resistenza.

Nei mesi recenti sono aumentati anche violenze, intimidazioni e arresti di Boscimani sorpresi a cacciare. Nel novembre scorso, due Boscimani erano stati picchiati gravemente e torturati per questo motivo, mentre in gennaio tre bambini sono stati arrestati perché in possesso di carne di antilope.

“Il governo continua a sfidare la corte suprema del Botswana e la sua stessa costituzione senza un motivo apparente” ha commentato giovedì Stephen Corry, Direttore Generale di Survival International. “È poco probabile che gli abitanti del Botswana accolgano con favore un altro spreco di denaro pubblico per un’ennesima battaglia legale. Il governo sta tentando di sfrattare i Boscimani da oltre 30 anni. Non è forse giunto il momento che ai primi cittadini del Botswana sia consentito vivere sulla loro terra in pace?” tmnews