19 mar. – Un tegola e’ caduta sul governo socialista ed in particolare sul ministro del Bilancio francese, Jerome Cahuzac. Quest’ultimo, che da quando e’ all’esecutivo ha lanciato una crociata contro l’evasione fiscale, e’ finito nel mirino dei giudici che hanno aperto un’inchiesta per accertare se abbia avuto o meno un conto segreto in Svizzera.
A lanciare l’accusa era stato a dicembre il sito, sempre molto ben informato, Mediapart secondo il quale il ministro fino al 2010 aveva un conto cifrato presso la banca svizzera Ubs. Cahuzac ha sempre smentito l’addebito ma la procura ha rivelato che la polizia scientifica ha verificato una corrispondenza tra la voce del ministro e quella di una telefonata diffusa da Mediapart in cui un uomo ammette di aver un conto alla Ubs. “In altri termini il risultato delle nostre analisi rafforza l’ipotesi che appartenga a Jerome Cahuzac la voce non identificata”, ha dichiarato la Procura di Parigi in una dichiarazione. Al momento no comment ne’ dal governo ne’ dallo stesso titolare del bilancio.
La procura aveva gia’ aperto un ‘fascicolo’ a gennaio, ma ora i magistrati hanno compiuto un passo ulteriore portando l’inchiesta ad un livello superiore, che consente la richiesta di collaborazione della magistratura elvetica.
Cahuzac, un ex chirurgo plastico che ha fatto carriera nel Partito Socialista ritagliandosi un ruolo di ‘spulciatore’ di conti, si e’ impegnato contro l’evasione fiscale in particolare contro i connazionali che, per evitare di pagare le tasse in Francia, hanno portato capitali all’estero.
Se alla fine delle indagini sara’ formalmente incriminato Cahuzac potrebbe essere costretto a dimettersi. La sua responsabilita’ di presentare il prossimo bilancio dello Stato per il 2013, fatto di aumento delle tasse (Hollande vorrebbe reintrodurre l’aliquota del 75% sui redditi sopra il milione di euro, gia’ introdotta ma bocciata dalla Corte Costituzionale) e congelamento della spesa pubblica, sarebbe inconciliabile con un rinvio a giudizio per evasione fiscale.