18 mar – – ”Se la situazione e’ sufficientemente seria, e le infrazioni sono ugualmente serie, credo che allora dovrebbe essere lanciato un procedimento nel quadro dell’articolo 7” del Trattato Ue. Il Presidente del Parlamento Ue Martin Schulz, arrivando oggi al vertice del Partito socialista europeo, ha aperto la porta ad un’azione sanzionatoria contro Budapest nel caso venissero confermati i timori legati all’ultima modifica della Costituzione magiara.
Nuova aggressione mediatica contro l’Ungheria, in nome dei “valori democratici”
Orbán che ha deciso di rinnovare la Costituzione – secondo crismi di sovranità nazionale e di difesa delle radici cristiane – era stato definito antitetico ai “valori democratici” dell’Unione europea. Ma poi chi li ha decisi questi “valori”? I popoli europei non sono mai stati chiamati a farlo.
Per poter valutare la situazione, Schulz ha affermato di voler chiedere alla Commissione Ue un ”rapporto dettagliato” sui cambi costituzionali ed ha considerato inoltre ”opportuno” che i leader europei affrontino il tema col premier magiaro Viktor Orban al summit Ue che inizia oggi pomeriggio nella capitale comunitaria. L’articolo 7 del Trattato prevede una procedura di infrazione in caso di ”evidente rischio di violazione grave da parte di uno Stato membro” dei ”principi di liberta’, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo e delle liberta’ fondamentali, e dello Stato di diritto”. In caso di infrazione, il paese interessato perde il diritto di voto nel Consiglio.
Ma per il premier ungherese Victor Orban le critiche mosse all’Ungheria sono ”prive di fondamento”, chi ha parlato contro di noi deve ”prima guardare i fatti e poi saremo lieti di rispondere a ogni preoccupazione. Orban, prima del vertice europeo, ha voluto chiarire tutti i dubbi sulla controversa riforma della Costituzione che ha sollevato le preoccupazioni dell’Ue.