13 mar – Calci e pugni alla moglie incinta che lo voleva lasciare, non accettava la sua indipendenza e già in passato aveva tentato di intossicarla coi fumi del carbone.
Si erano spostai in Nord Africa da poco più di un anno, ma lei era in Italia da tempo, dove lavora come colf. E’ anche riuscita ad integrarsi, riconoscendo la cultura del paese dove si è trasferita e maturando quell’indipendenza che ancora non è propria delle culture nordafricane. Quando si sono concluse le pratiche per il ricongiungimento familiare e il marito l’ha potuta raggiungere ha dunque trovato una donna diversa da quella che si aspettava, anche considerando che in realtà in passato i due non avevano mai convissuto.
Una relazione che fin dai primi giorni in cui ha potuto concretizzarsi si è rivelata problematica, con l’uomo che non accettava i costumi occidentali e l’autonomia ormai divenuti parte integrante del carattere della moglie. Sono iniziate le liti, sfociate nell’eclatante quanto maldestro tentativo da parte del marocchino di intossicarla mettendole un braciere con dei carboni accesi davanti alla camera dove stava riposando. Incidente per cui la donna aveva anche trovato il coraggio di querelare il marito in questura per lesioni, ma poi aveva deciso di ritirare la denuncia: come spesso accade non aveva trovato la forza di far emergere i soprusi e le violenze subite.
La giovane voleva comunque uscire dalla gabbia che il marito le stava costruendo intorno e riconquistare quella libertà che ormai sente come un suo diritto. La volontà di separarsi da lui però è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e, malgrado fosse incinta, è stata aggredita a calci e pugni ed è finita al pronto soccorso, dove grazie al ‘codice rosa’ la vicenda è arrivata sulle scrivanie della Sezione reati contro la persona della Squadra Mobile, dove è al lavoro personale femminile specializzato in questo genere di violenze.
il 32enne operaio marocchino residente a Lucca nel quartiere San Concordio è stato denunciato in libertà per il reato di lesioni aggravate. http://www.loschermo.it/