11 mar – I due fucilieri di Marina accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati non faranno ritorno in India, dopo aver ottenuto un permesso per poter votare in Italia alle ultime elezioni.
Lo ha annunciato in una nota il ministero degli Esteri, che riporta il testo di una comunicazione alle autorità dell’India autorizzata dal ministro Giulio Terzi, in cui l’Italia si dice comunque disponibile anche a un arbitrato internazionale.
Nella nota, il ministro spiega che la decisione di non far tornare in India i due militari, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è legata alla mancata risposta di New Delhi alla proposta italiana di un dialogo bilaterale sulla vicenda, sulla base della convenzione Onu sul diritto del mare (Unclos).
Nel febbraio 2012 i due marò erano impegnati in una missione anti-pirateria a bordo di una nave italiana quando avvenne l’episodio per i quale sono stati arrestati dalle autorità indiane.
“Per questi motivi, l’Italia ha ribadito formalmente al Governo indiano, con la nota verbale consegnata oggi dall’Ambasciatore (Daniele) Mancini, la propria disponibilità di giungere ad un accordo per una soluzione della controversia, anche attraverso un arbitrato internazionale o una risoluzione giudiziaria, chiedendo all’India di attivare le consultazioni previste dalla Convenzione Unclos”.
“Con l’occasione, l’Italia ha informato il Governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso”. (reuters)