9 mar – Il tribunale civile di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiato ad un cittadino senegalese 31enne per il suo orientamento sessuale. In questo modo è stato accolto il ricorso presentato dallo straniero con l’assistenza dell’avvocato Daniele Stoppello.
L’istanza era stata fatta contro la la decisione della Commissione territoriale di Roma per il riconoscimento dello status di Rifugiato del 22 luglio 2010 che aveva rigettato la sua istanza volta all’ottenimento di detto Status.
Nel procedimento per la prima volta, è stata accolta la costituzione, quale interveniente volontario, dell’associazione Arcigay di Roma. Nel ricorso il senegalese riferiva di essere arrivato in Italia nel 2005, essendo dovuto scappare dal suo Paese a causa dell’appartenenza alla etnia Wolof, della sua fede nella religione mussulmana e del suo essere omosessuale.
L’immigrato, nel suo paese, era anche attivo nell’associazione omosessuale Goo-Jigeen e per questo era stato vittima di persecuzioni e violenze. Per tutto questo è dovuto fuggire. Nell’accogliere il ricorso il giudice ricorda come “alla luce dell’attuale contesto socio-politico del Senegal – ed in particolare rilevanti l’omofobia e gli atti di discriminazione compiuti nei confronti degli omosessuali – quale risulta dalle informazioni derivanti da notorie organizzazioni internazionali, e considerato che la legislazione penale del Senegal prevede l’omosessualità come reato punibile anche con pena detentiva”.
Pertanto, continua, “non vi sono dubbi sulla fondatezza del timore prospettato circa la sua probabile esposizione, in caso di rientro proprio Paese, ad un trattamento discriminatori e punitivo”. Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Stoppello: “In un Paese in cui alle persone omosessuali non è ancora riconosciuta la possibilità di sposarsi – ha detto – questa è una decisione molto importante per il rispetto e la tutela delle persone in relazione al loro orientamento sessuale”. tmnews