Trovate capesante al cadmio, Regione Veneto: Controlli stringenti

cadmio8 mar. (LaPresse) – Controlli stringenti per impedire che sul mercato finiscano frutti di mare contaminati da metalli tossici. Li annuncia l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Franco Manzato, dopo il caso delle capesante al cadmio scoperte dai carabinieri a Chioggia, in provincia di Venezia. “Collaboreremo – annuncia Manzato – in modo sempre più assiduo con le forze dell’ordine al fine di garantire un buon pescato sulle nostre tavole. Ringrazio il nucleo dei carabinieri di Chioggia per essere intervenuti ed aver denunciato questo grave abuso”.

Il commento di Manzato arriva subito dopo l’inaugurazione, avvenuta stamane a Treviso, del ‘tour del buon pescato italiano’. “Non mi stancherò mai di ribadire – ha ribadito – che servono controlli ferrei e norme altrettanto stringenti sull’etichettatura dei generi alimentari, come su qualsiasi altro prodotto al consumo, e che la Regione è al fianco delle forze dell’ordine e degli operatori onesti per agevolare e supportare il loro operato”.

Mercoledì i carabinieri, al termine di una indagine congiunta con i veterinari delle Asl di Chioggia e San Donà di Piave, avevano denunciato 10 pescatori, con l’accusa di frode nell’esercizio del commercio, falsità commessa da privato in atto pubblico e procurato allarme.
Negli ultimi tre mesi, falsificando i documenti, i pescatori avevano falsamente attestato la lecita provenienza di prodotti pescati in acque vietate. Si tratta in particolare di bulli e capesante. A dicembre, nell’ambito di quella indagine, i militari avevano verificato la presenza di cadmio in alcuni molluschi. Scattate le verifiche, i carabinieri hanno esaminato i tracciati radar dei pescherecci e verificato che otto di loro avevano pescato in aree vietate.