8 mar – Per l’Inps era morto il 31.12.2012, come risulta dai dati pubblicati nel suo ‘cassetto previdenziale’ sul sito dell’ente previdenziale e, per ottenere la pensione, ha dovuto dimostrare di essere vivo e vegeto. E’ successo ad Antonio Salzano, dirigente dello Spi-Cgil della Campania: “Per controllare lo stato della mia pensione che tardava ad arrivare- racconta Salzano- giorni fa sono andato con il mio Pin nel sito dell’Inps e ho scoperto la data del mio decesso. Ho ricontrollato incredulo piu’ di una volta ma dopo l’esame dei dati anagrafici, di residenza e fiscali non ho avuto piu’ dubbi. Per l’efficientissima Inps ero proprio morto“.
“Mi sono recato allo sportello dell’Inps di Salerno per chiedere chiarimenti- continua Salzano- e ho dovuto fare domanda di ripristino della pensione. Gli ho detto che ero vivo e che se volevano controllare mi potevano anche dare dei pizzicotti. Mi hanno consegnato una lettera che definiva l’importo dell’assegno ma, ahime’, e’ stata indirizzata ai miei eredi”.
A scanso di ulteriori equivoci, sulla pagina Facebook dello Spi-Cgil nazionale e’ stata pubblicata la foto del sindacalista ‘risorto’ per dimostrarne l’esistenza in vita. E gia’ fioccano ironie e scongiuri collettivi. (dire.it)