7 marzo -Il contagio si sta diffondendo in tutta la zona euro: il Ministro degli Esteri José Manuel Garcia-Margallo ha affermato che la situazione riguarda tutti e il salto nel vuoto non fa sperare bene né per l’Italia né per tutto il resto dell’Europa.
Molti voti alle elezioni sono andati ai partiti che hanno promesso di far uscire l’Unione Europea dall’austerità. Il Movimento 5 Stelle, guidato da Beppe Grillo, ha chiesto di fare un referendum sull’euro per un’eventuale ritorno alla lira. Silvio Berlusconi, invece, ha affermato che se l’Unione Europea non effettuerà strategie di reflazione, cercherà di far tirare fuori dalla moneta unica l’Italia.
Di certo il regime di austerità tenuto da Monti per evitare il debito pubblico ha aumentato i debiti e la disoccupazione: su questo punto è d’accordo l’ex premier Silvio Berlusconi, che ribadisce che un accordo con Monti è impossibile, poiché porterebbe solo a una recessione pericolosa.
L’Italia quest’anno deve raccogliere 420 miliardi di euro: essa è abbastanza grande da riuscire a far cadere la zona euro, se non è in grado di mantenere i costi. Molti affermano che le politiche imposte all’Italia dall’UE sono state un disastroso fallimento e se non ci sarà un cambiamento le elezioni saranno soltanto un assaggio della radicalizzazione futura.
Anche i difensori di Monti affermano che una stretta fiscale del valore del 3% del PIL effettuata l’anno scorso, quando l’Italia era già in crisi, è stato un grave errore, così come anche aver fatto riforme senza avere fornito un sostegno pubblico.
L’Italia ha un basso debito privato e possiede nove miliardi di ricchezza privata: in teoria si potrebbe ritornare alla lira senza creare una crisi più profonda di quella attuale e sarebbe anche l’unico modo per evitarla, nel caso in cui la BCE non fornisca più il suo sostegno. (supermoney)