4 marzo – ”Il provvedimento con cui il Ministero dell’economia ha completato l’emissione dei Monti-bond in favore di Mps, e’ stato impugnato dal Codacons, con un nuovo ricorso presentato al Tar del Lazio”. E’ quanto si legge in una nota della Codacons.
”Con il ricorso l’associazione contesta come l’intera procedura risulti viziata per falsita’ dei presupposti: il Dl e la legge di conversione – quando ancora non si sapeva nulla riguardo alle reali condizioni di MPS e degli illeciti anche penali su cui indaga la magistratura – si basano sullo stato di salute buono di MPS quando, addirittura, le risultanze contabili parlano di altro. Irrisoria inoltre, secondo il Codacons, l’istruttoria svolta da Bankitalia e dal MEF in punto di due diligenze: 5 criteri del tutto insufficienti a valutare approfonditamente la situazione del gruppo! In sostanza MPS – spiega l’associazione – e’ stata trattata come il gruppo che era nel 2009 all’epoca dei Tremonti bond, anche se a distanza di 4 anni i suoi titoli, visti i continui declassamenti, appaiono come veri e propri titoli spazzatura.
Per tali motivi, il Codacons ha chiesto al Tar di bloccare il prestito concesso a Mps, verificandosi la fattispecie di danno grave e irreparabile per la collettivita”’. asca