2 marzo – Altro che spending review: l’ufficio di presidenza della Camera, diretto da Gianfranco Fini, si preparebbe ad assumere, con l’ultima delibera del 5 marzo, 30 dipendenti a tempo indeterminato e a chiamata diretta. Si tratta di collaboratori, assistenti e segretari che hanno lavorato per i 18 componenti dell’ufficio di presidenza e che andrebbero ad accrescere l’organico a disposizione dei prossimi gruppi, che attualmente conta 550 persone. Il costo dell’operazione ammonterebbe a tre milioni di euro, in pratica 100mila euro a persona. La notizia, finora, ha sollevato polemiche.
“Non si può essere assunti a tempo indeterminato alla Camera dei deputati senza aver superato un concorso pubblico. La violazione di questo principio costituzionale appare evidente se le voci venissero confermate”, ha dichiarato in una nota Antonio Borghesi, presidente dei deputati di Idv. “Inserire 30 persone, a chiamata diretta, violerebbe i diritti costituzionali e i diritti dei lavoratori di ogni livello e grado che hanno prestato la loro opera, anche per più legislature, con contratti in scadenza a fine mandato. Per non parlare dei costi per il bilancio della Camera che, per questi neoassunti, sborserebbe uno stipendio di 100 mila euro l’anno, per un totale di 3 milioni di euro l’anno fino alla pensione”, ha aggiunto Borghesi, chiedendo la convocazione della riunione dei capigruppo per fornire adeguate spiegazioni in merito. (italiaoggi)