Crisi Grecia: mercenari Blackwater con la polizia per proteggere il governo

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28 febbr – (supermoney.eu) In questi giorni l’attenzione dei media, nazionali ed esteri, è stata catturata dalle elezioni politiche del nostro paese, mettendo, ovviamente, in secondo piano la situazione della Grecia, che però purtroppo non smette di preoccupare il mondo intero.

Le notizie che nelle ultime ore ci vengono riportate da un tam-tam, partito dalla rete, danno un quadro abbastanza preoccupante, di ciò che sta succedendo in Grecia. A quanto pare, la P.M.C. (Private Military Company) Blackwater, sta supervisionando la polizia ellenica, per proteggere il parlamento e il governo, in caso di tumulti.

La notizia era già circolata l’anno scorso, quando in un articolo della testata Athens News, viene evidenziata la notizia che la sicurezza del parlamento greco, sarebbe stata affidata ad una compagnia privata, mentre le forze dell’ordine sarebbero state drasticamente ridotte.

Per capire quanto, in Grecia, la situazione sia particolarmente difficile, dobbiamo sapere cosa è la Blackwater, ora conosciuta come Academi; si tratta di una compagnia militare privata, fondata nel 1997 da un ex Navy seal, Erik Prince. La compagnia, considerata una tra le più importanti polizie private del mondo, sale agli onori della cronaca durante la guerra in Iraq, anche se mai completamente confermato, quando fornisce all’amministrazione statunitense, un migliaio di uomini, quasi tutti ex militari, per proteggere i funzionari diplomatici.

Quello che invece emerge da fonti non ufficiali, ossia da ex membri pentiti dell’Academi, è che si tratta di una compagnia molto più segreta di ciò che appare, il suo fondatore si fa chiamare crociato di Cristo, e le ideologie dei suoi sottoposti sono estremamente fondamentaliste. I mercenari vengono impiegati in operazioni clandestine e spesso sporche, motivo per il quale hanno accesso a “segreti” che non conoscono nemmeno alcuni parlamentari. A quanto pare, sempre detto da ex componenti della compagnia, questi uomini, hanno licenza libera, possono ossia compiere, impunemente, qualsiasi atto che porti al compimento della loro missione.

Questo quadro non è ciò che si può definire confortante, se la Grecia ha avuto bisogno di rivolgersi ad un’organizzazione talmente segreta e potente, probabilmente la brace che cova sotto la cenere è lava; qui non si tratta più solo di gestire una crisi economica, qui si parla di arginare, in ombra, un problema molto più pericoloso di ciò che si vuole far sapere.

Quando parliamo della crisi ellenica, non possiamo non riferirci alle speculazioni, alle notizie, prima date e in seguito smentite, riferite all’accordo raggiunto con la Troika, una confusione che da una visione di assoluto caos; I greci già in ginocchio dopo due anni di austerity dovuta alle pretese tedesche, vedono un futuro sempre più nero, sentendosi veicolati dalle manovre di Berlino, che vuole ulteriore controllo su Atene.

Un altro campanello d’allarme, addirittura una sirena, è scattata con la notizia delle aggressioni e gli arresti perpetrati nei confronti di alcuni giornalisti indipendenti, quando si comincia a chiudere la bocca all’informazione, tutt’intorno si alza una gran puzza di bruciato.