Lo storico del debito pubblico italiano dal 1970 al 2011

23 febbr – Ecco lo storico del debito pubblico italiano dal 1970 al 2011, che permette di confrontare grosso modo i governi con i nomi del Primi Ministri in carica.

Fonte: Banca d’Italia, Istat: http://www.irpef.info/testi/debito.html

Il tasso di inflazione è misurato con l’indice Foi (famiglie di operai e impiegati), esclusi i tabacchi

debito

Alcuni nomi saltano agli occhi. Ad esempio Andreotti, il cui governo ha accumulato 10 punti sul PIL in tre anni, né più né meno del vituperato Craxi.

Ma clamorosi sono soprattutto i balzi dei “governi tecnici”. Il governo Amato, che ricordiamo come “governo tecnico” chiamato a fare da “risanatore”. Nonostante il famoso scippo dei conti correnti attuato a sorpresa per “rimettere a posto le finanze pubbliche”, in appena un anno riuscì a far salire il debito di 10 punti.

Subito dopo Amato, altro governo “tecnico” affidato a Carlo Azeglio Ciampi. Anche lui registra un aumento colossale nel giro di un annetto 1993-94: passa dal 115,1 a cui lo aveva lasciato Amato, a oltre il 120%.

Certo, sono dati che vanno commentati tenendo conto dei diversi fattori contingenti che hanno fatto aumentare la spesa. Nel caso dei governi di centro sinistra, ad esempio, beneficiano regolarmente della pace sociale, dove le rivendicazioni massimaliste – scioperi cortei pugni sul tavolo e sentenze d’assalto – svaniscono come neve al sole, allentando le pressioni economiche sulle casse dello Stato.

Poi ci sono  provvedimenti clamorosi di cui abbiamo perso traccia, come la legge con cui il Prodi, 2007, regalò agli immigrati che avessero lavorato qui da tre mesi il diritto di farsi raggiungere dai loro congiunti, compresi i genitori ultra-65enni i quali, arrivati qui, avevano diritto all’assegno sociale di oltre 500 euro mensili. Il centro destra rimediò mettendo come requisito quello della residenza in Italia da almeno 10 anni, ma ciò vale a partire dall’inizio del 2009.

(Altro grosso macigno: l’accettazione, nel 1998, governo Prodi o D’Alema non ricordo, di un tetto gravosissimo alle emissioni di CO2 – che equivale alla possibilità di effettuare attività industriali. Gli italiani hanno PRO-CAPITE, quasi la metà delle tonnellate concesse ad esempio alla Germania. E se le industrie devono lavorare di più? Se  lo pagano…  E’ per questa discriminazione che le bollette degli italiani sono del 30% più alte che, ad esempio, in Germania)

Nel 2008 arriva la crisi mondiale, e il 103,1% del 2007 schizza al 120,1 del 2011, di poco al di sotto dei livelli a cui lo avevano portato i governi tecnici Amato-Ciampi.  Ciò avviene in tutti i Paesi del mondo, in maniera anche più drammatica. Lo vedete dal seguente grafico che paragona gli AUMENTI PERCENTUALI del debito pubblico dal 2007 al 2011

A questo punto, a noi, unico fra i primi paesi al mondo, membro di rango del G7, viene appioppato di nuovo – e questa volta d’autorità dal Presidente della Repubblica, senza alcuna consultazione politica – un governo tecnico risanatore.

Non è ancora in tabella ma sappiamo che con il governo Monti il debito ha sfondato quota 2 mila miliardi, arrivano al 127% del PIL.   Ma come? Non aveva impostato la famosa “spending review”…? Certo. E, guarda caso, l’ha affidata al succitato tecnico Amato. Il quale dall’alto della propria pensione di 1000 euro al giorno ha sicuramente individuato i meccanismi giusti per salvare l’Italia.

Alessandra Nucci

P.S. com’è noto, Monti non ha fatto il tecnico – non ha ridotto la spesa – non ha tagliato gli enti inutili – non ha rivisto i vitalizi della classe politica – non ha manco guardato a cosa succede nella pubblica amministrazione – non ha fatto nessuna riforma orientata alla modernizzazione – non ha ridotto le auto blu – non ha toccato i privilegi assurdi della classe politica e dei dirigenti della PA – ecc… Ha invece: – Nominato varie commissioni (di suoi amici, vedi Grilli, i vertici Rai affidati a due banchieri…) – ha innalzato la spesa pubblica – ha aumentato la tassazione – ha distrutto il mercato immobiliare – ha portato l’economia a livelli da dopoguerra – ha innalzato la disoccupazione (non facendo circolare moneta cosa poteva aspettarsi) – ha fatto perdere ogni valore alla casa ….

E adesso, assieme a Fini e Casini, si aspetta il voto degli italiani.