12 dic – “Ricordo bene, con assoluta condivisione, l’indignazione del presidente Berlusconi nei confronti delle parole pronunciate” dal presidente dell’ex presidente della Commissione europea Jacques Santer, che nell’esprimere un giudizio positivo su di me disse: “Bene quel Monti, non sembra neanche italiano…”.
Monti ricorda quando nel 1994 si recò a Bruxelles per conoscere l’allora capo dell’Eurogoverno. “Berlusconi mi chiese se potevo chiamarlo subito dopo, per informarlo della conversazione e lo feci. Mi ringraziò, ma – rievoca Monti – aggiunse di aver ricevuto una telefonata dallo stesso Santer che si complimentava: ‘Bene questo professore che mi ha mandato, non sembra nemmeno italiano’. Ricordo con assoluta condivisione l’indignazione di Berlusconi ed è una ragione in più per impegnarci molto” sul fronte della percezione che il Paese ha all’estero.
Perché Jacques Santer non poteva parlare male di Monti?
Della Commissione Santer al parlamento UE facevano parte sia Mario Monti che Emma Bonino.
Periti Indipendenti hanno accertato la responsabilità collegiale dei Commissari (i Ministri) in casi di frode, cattiva gestione e nepotismo in seno alla Commissione europea presieduta dal francese Jacques Santer e di cui facevano parte due italiani: Mario Monti ed Emma Bonino.
(Tutta una serie di “raccomandazioni e favoritismi” e di abusi che hanno comportato (con il sistema dei “sottomarini”) l’erogazione non controllata di oltre 7,000 miliardi (spariti!) nell’ambito dell’Ufficio Europeo per gli Aiuti umanitari d’Emergenza.)
Nessuna resposabilità individuale fu attribuita ai 2 italiani, che probabilmente non ebbero parte attiva nella frode, ma comunque non la ostacolarono ed è difficile credere che ne fossero completamente all’oscuro. Un professore della Bocconi si fa soffiare 7 miliardi sotto il naso senza accorgersene?
A causa di questo Rapporto la Commissione è stata costretta a dimettersi con oltre un anno di anticipo sui cinque anni di scadenza del mandato, ma ai Commissari è stata “concessa” ugualmente la pensione oppure l’opzione al seggio di parlamentare europeo. Amministrazione da burla della giustizia che rispecchia la gestione da burla e l’immensa corruzione morale, che va molto al di là di quella concreta, con cui è governato l’impero europeo.