19 febbr – Nuove proteste in Bulgaria contro le bollette energetiche troppo care. Un malcontento crescente che ha l’appoggio del presidente Rossen Plevneliev e ha portato alle dimissioni del ministro delle finanze, Simeon Diankov.
Sono già diverse, del resto, le teste cadute nel governo conservatore, anche a seguito di scandali per corruzione.
Il premier Bokyo Borissov annuncia il rimpasto per questo mercoledì ma i manifestanti e l’opposizione chiedono le dimissioni di tutto l’esecutivo ed elezioni anticipate.
“Il risultato più significativo della protesta è la scomparsa della paura per lo strapotere dello Stato”, commenta l’analista Haralan Alexandrov, “Ciò rende possibile che altre persone scendano per strada a protestare e, se non sono soddisfatte, e non vi è alcun motivo perché lo siano, il governo non ha molto spazio di manovra per tenere sotto controllo la situazione”.
Il timore è che le manifestazioni, le prime spontanee dalla caduta del comunismo nel paese balcanico, degenerino in violenza, come lasciano presagire gli scontri e gli arresti degli ultimi giorni a Sofia. euronews