18 feb – ”Fuorviati dalla ricerca dei retroscena e dei retropensieri si finisce per perdere di vista quello che e’ gia’ sotto i nostri occhi. Sotto gli occhi di tutti e’ che a sette giorni dal voto e’ il momento di tirare le somme e decidere. E Prodi ha detto che la sua somma fa piu’ che mai Pd. Quanto al Quirinale e’ altrettanto risaputo che nell’elezione a Presidente della Repubblica non ci sono braccia da alzare ne’ candidature da depositare. Per una prassi consolidata sono candidati i cittadini che abbiano ricoperto alcune cariche circoscritte ben meritando nel servizio reso alla Repubblica.
Che Romano Prodi sia nella rosa, e direi nella rosa piu’ stretta, dei candidati e’ da questo punto di vista un dato di fatto indiscutibile, perfino indipendente dalla sua volonta’. Diciamo pure un segreto di Pulcinella”. Interpellato oggi su Tgcom sugli interrogativi aperti dalla presenza di Prodi ieri a Milano, Arturo Parisi, che ha a lungo condiviso con lui impegni politici e nel governo, ha invitato a non eccedere nelle congetture e illazioni.
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”Quanto alla dinamica della elezione l’unica cosa sicura e’ che questa volta l’elezione sara’ piu’ trasparente del passato. Il tempo in cui le correnti Dc facevano e disfacevano i presidenti nell’ombra perche’ impossibilitate a farlo alla luce del sole dovrebbe essere alle nostre spalle.
Tutti saranno costretti in qualche modo a venire allo scoperto. Anche per il M5S – aggiunge Parisi rispondendo all’intervistatore che si interrogava sul suo comportamento – non credo che una volta entrati nel Palazzo potranno comportarsi come facevano in piazza. In quella che potremmo definire la predicazione di Grillo non si puo’ non d’altra parte non vedere la differenza di accenti tra la sua radicale opposizione alla casta, e l’atteggiamento direi pedagogico per quel che riguarda l’invito alla partecipazione alla politica nelle istituzioni. Un atteggiamento che abbiamo visto gia’ messo alla prova in Sicilia dove i parlamentari del M5S hanno saputo distinguere quando erano in causa le regole e le istituzioni di tutti”.