15 febb . – In Italia ci sono troppi genitori che ritengono ancora ”educativa” la sculacciata. Che invece dovrebbe essere proibita per legge, chiede una Ong britannica che ha denunciato il nostro paese al Consiglio d’Europa. Tra i dati presentati, uno studio pubblicato da Ipsos nel 2012 da cui risulta che tra il 3 e il 5% dei genitori intervistati punisce corporalmente i figli ogni giorno, il 18-27% qualche volta al mese, il 50% solo in circostanze eccezionali, mentre solo il 25% dichiara di non essere mai ricorso alle mani.
Di fronte a questi numeri l’ong britannica Approach (Association for the Protection of All Children – associazione per la protezione di tutti i bambini) ha deciso di presentato il reclamo contro l’Italia al Comitato europeo per i diritti sociali del Consiglio d’Europa.
Nel suo ricorso Approach sostiene che in Italia vengono sculacciati troppi bambini, e le punizioni corporali violente sui minori sono ancora culturalmente e socialmente accettate. L’associazione ritiene che l’Italia stia percio’ violando l’articolo 17 della Carta sociale europea che impone agli Stati di proteggere i bambini dalla violenza. Secondo Approach le autorita’ italiane non starebbero rispettando questo obbligo perche’ non hanno ancora emanato una legge che vieti e sanzioni la punizione corporale, sculacciata inclusa, in tutti gli ambienti, anche tra le mura familiari.
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Quella dell’esistenza di una legge specifica in materia e’ uno dei requisiti che il Comitato europeo per i diritti sociali ritiene necessario per dichiarare uno Stato in conformita’ con quanto sancito dalla Carta sociale europea. Ma l’Italia non ha una tale legge, anzi nella legislazione italiana e’ ancora previsto lo ”jus corrigenda” cioe’ il diritto a correggere.
Sinora le autorita’ italiane si sono ”salvate” da una possibile violazione dell’articolo 17 della Carta sociale europea dichiarando che una sentenza della Corte di Cassazione pronunciata nel 1996 vieta di fatto la punizione corporale. Questa tesi viene pero’ ora confutata da Approach, che vuole dimostrare che la sentenza in questione non e’ sufficiente a proteggere i bambini dalle punizioni corporali dei genitori.
Qualora il Comitato dovesse dare ragione ad Approach, l’Italia dovrebbe emanare una legge che vieti sempre e comunque ai genitori di sculacciare i figli. L’organizzazione britannica ha presentato lo stesso tipo di ricorso anche contro Francia, Irlanda, Slovenia, Repubblica Ceca, Cipro e Belgio.
Il Consiglio d’Europa conduce una campagna ”anti sculacciata” dal 2008. Ventidue Stati membri dell’organizzazione hanno gia’ abolito la punizione corporale mentre altri 6 si accingono a farlo. ansamed