Movimento 5 Stelle licenzia l’assessora perché incinta

m6s13 febbr – E’ incinta, l’assessore torna a casa. Roberta Agnoletto, assessore allo Sport e all’ambiente del comune di Mira, in provincia di Venezia, è stata “licenziata” dalla giunta del sindaco Alvise Maniero del Movimento 5 Stelle perché lo stato di gravidanza le impedirebbe di svolgere la sua funzione in giunta. Uno scivolone spinoso quello del M5S guidato da Grillo che in uno dei centri più grandi della provincia di Venezia mostra di non avere a cuore la questione femminile.
La nota di revoca – “Sono davvero molto dispiaciuta, non me l’aspettavo”, ha detto la signora Agnoletto. “A comunicarmelo è stata la presidente del Consiglio su ordine del sindaco – ha spiegato ancora -: mi toglierà la delega dal 30 marzo perché aspetto un bambino e secondo lui non sarò in grado di svolgere, perché incinta, i compiti previsti dal referato. Davvero, non me l’aspettavo”. Sia il sindaco che la presidente del consiglio comunale, Serena Giuliato, appartengono al movimento di Beppe Grillo, che in questa tornata elettorale sembra catalizzi i voti del dissenso e della protesta contro la casta politica.
Giunta fuori dal coro – In realtà la giunta grillina di Mira era già stata al centro delle cronache per il rifiuto di svolgere il referendum popolare sulla Città metropolitana – chiesto dal Movimento 5 Stelle in tutti gli altri Comuni -, ma anche per non aver eliminato i gettoni di presenza per consiglio e commissioni e dalla “parentopoli” che vede molte coppie “di partito” all’interno di Consiglio e ufficio di presidenza. Il ritiro della delega all’assessore incinta è un’ulteriore macchia che va ad aggiungersi a questi altri atti non certo in linea con le politiche del M5S.
Solidarietà – “Una cosa che mi ha fatto agitare molto”, ha detto l’Agnoletto, “anche se devo stare calma, me lo ha detto il medico”. Per contro sono stati molti gli attestati di stima che sono giunti all’avvocata da parte di cittadini e dipendenti comunali per niente sedotti dalle motivazioni addotte da parte del sindaco che, ufficialmente, ha giustificato le dimissioni con la formula generica secondo cui l’assessore verrà sostituito perché “poco presente”. tiscali