23 gen. – Che Elisabetta Olivi, funzionaria della Commissione Ue, dall’anno scorso portavoce del premier Mario Monti, continui a percepire il suo stipendio dall’esecutivo di Bruxelles, e’ l’attuazione di una “prassi comune”, nota come “distaccamento”.
Come riferisce il portavoce Antony Gravili, commentando le notizie di stampa sull’argomento, tale prassi consiste “nello scambio di esperti” attuato al fine di “incoraggiare i contatti, condividere competenze e conoscenza”.
La richiesta, ha spiegato Gravili, “e’ partita da Monti, che voleva competenza comunitaria” e come Commissione, “abbiamo considerato la richiesta, e l’abbiamo accettata“. “Diverso” il caso di Amelia Torres, portavoce portoghese del premier, anche lei ‘distaccata’ da Bruxelles ma in aspettativa.
Lo statuto, all’articolo 37, recita così “la posizione del funzionario titolare che, con decisione dell’autorità che ha il potere di nomina, nell’interesse del servizio viene designato ad occupare temporaneamente un impiego fuori della sua Istituzione”.
Vengono anche spiegati i possibili impieghi: “Presso persona che assolva un mandato previsto dai trattati o presso un presidente eletto di un’istituzione o di un organo delle Comunità o di un gruppo politico del Parlamento europeo o del Comitato delle regioni o di un gruppo del Comitato economico e sociale europeo”.
Monti, attualmente promotore di una lista italiana che porta il suo nome, quale compito europeo sta svolgendo? O sta proprio svolgendo un compito europeo promuovendo un movimento che sponsorizza le dissennate politiche della UE?