Primavera islamica, Tunisia: opposizione si dimette in massa

Chokri Belaid.
Chokri Belaid.

6 FEB – La Tunisia e’ sull’orlo di una gravissima crisi istituzionale: le opposizioni presenti nell’Assemblea costituente hanno deciso di fare dimettere tutti i loro rappresentanti dopo l’uccisione di uno dei leader di punta dell’opposizione, Chokri Belaid. L’annuncio e’ stato dato durante una conferenza stampa congiunta di esponenti dei partiti di opposizione.

Quando in citta’ s’e’ diffusa la notizia della morte di Belaid, migliaia di persone hanno messo sotto assedio il Ministero dell’Interno, su avenue Bourghiba, a protezione del quale sono stati dispiegati centinaia di agenti. Altre persone hanno manifestato silenziosamente davanti alla clinica dove Belaid, ormai agonizzante, era stato portato nel tentativo di salvargli la vita.

Mentre migliaia di persone sono scese in piazza in diverse citta’ del Paese, inclusa Sidi Bouazid, ‘culla’ della rivoluzione che nel 2011 segno’ la caduta del regime di Ben Ali, e si segnalano attacchi contro sedi di Ennahdha (attuale partito egemone in Tunisia, di matrice islamica), incendiate da manifestanti.

Belaid, 48 anni, avvocato, faceva parte del Fronte popolare e, per le sue posizioni a difesa della laicita’ dello Stato contro l’offensiva confessionale portata avanti di Ennahda, a favore di una progressiva islamizzazione della Tunisia. In passato era stato oggetto di esplicite minacce a causa del suo impegno civile. Appena ieri, in una apparizione televisiva, aveva attaccato Ennahdha, accusandolo di essere alla base dell’ondata di violenza politica che si e’ abbattuta sul Paese negli ultimi tempi.

Il presidente di Ennahda, Rached Gannouchi, si e’ affrettato a condannare l’uccisione di Chokri Belaid, invitando tutte le forze del Paese alle concordia e sollecitando la polizia a individuare i responsabili e ad assicurarli alla giustizia.

Da Strasburgo, il capo dello Stato tunisino, Moncef Marzouki, ha denunciato come ”odioso” l’assassinio del leader dell’opposizione, additando imprecisati ”nemici” che vorrebbero il fallimento della rivoluzione. L’Ue, per bocca del presidente dell’europarlamento Martin Schultz, ha a sua volta condannato con forza l’agguato. ”Questo crimine – ha detto Schultz rivolgendosi a Marzouki – non puo’ restare impunito”.