Venghino Siòre e Siòri, ecco l’Elisir di Lunga Democrazia!

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3 febbr – È da un pezzo che sostengo che Monti Mario da Varese è un cacciaballe professionista, ancor più subdolo del suo predecessore, e le sue ultime esternazioni ne danno un’ulteriore dimostrazione.

Iniziamo dalla dichiarazione (a dir poco assurda ed inconcepibile) sull’innalzamento ulteriore dell’età pensionabile: “La riforma Fornero non basta. C’è la necessità di aumentare l’età pensionabile effettiva, e garantire nel tempo l’equilibrio dei sistemi pensionistici pubblici nonostante il progressivo invecchiamento del Paese e le ricadute che ciò comporta sul mercato del lavoro”.
Ovviamente una bestialità del genere non passa inosservata anche perché la prima domanda che si pone una persona sana di mente è: ma se la gente non va in pensione e quindi non lascia il posto di lavoro, i giovani come entrano?

Un’eresia di tal fatta è un suicidio politico, (e qui il discorso torna a un mio vecchio articolo http://www.informarexresistere.fr/2013/01/18/lipocrisia-lidiozia-la-falsita/#axzz2JVBXafpe ) quindi lo staff di Sua Rigidità, che non sarà composto solo da idioti, prende coscienza della “vaccata” e fa partire immantinenti la smentita, anzi LE SMENTITE:

Marco Simoni, candidato degli aguzzini alla Camera, dichiara all’Huffington Post : “I sacrifici sulle pensioni sono già stati fatti, dunque non ci sarà alcun innalzamento dell’età pensionabile. Il documento di Scelta Civica sul lavoro si riferisce alle riforme già fatte”.
A ruota arriva l’ex Pd, Pietro Ichino (proprio lui “the ghost writer” dell’Agenda Monti): “Non vogliamo aumentare l’età pensionabile”.
Infine, visto che la pirlata (come direbbero a Milano) era stata davvero enorme, ecco che tocca direttamente a chi l’aveva detta, il Monti in persona, che per rimangiarsi le parole e usa uno dei suoi nuovi trastulli “so trendy” twitta alla maniera di Fiorello cinguettando che: “Il riferimento all’aumento dell’età pensinoabile è relativo alla riforma precedente”.

Et voillà, come detto in apertura, il cacciaballe ha colpito ancora, e quanto detto altro non sono che bugie, fandonie, fanfaluche, fole, frottole, panzane, falsità, menzogne, panzane, imposture, inganni o, più semplicemente, in una parola, BALLE!!!

“LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO:

UN PONTE TRA LE RIFORME DELLE PENSIONI E DEL LAVORO

Nel disegno comune delle due riforme, tra gli altri aspetti economico sociali, c’era il proposito di interrompere la consuetudine di ricorrere alle pensioni di anzianità come sbocco e prosecuzione di un percorso durato anni all’interno della rete degli ammortizzatori sociali e degli incentivi alla risoluzione consensuale del rapporto. Si è abusato di questa prassi per lungo tempo, ma essa oggi è diventata insostenibile perché del tutto in contrasto con la necessità di:

–      aumentare l’età pensionabile effettiva

–      garantire nel tempo l’equilibrio dei sistemi pensionistici pubblici nonostante il progressivo invecchiamento del paese e le ricadute che ciò comporta sul mercato del lavoro.

Etc…etc…”

QUESTE PAROLE SOPRACITATE SONO CONTENUTE NEL PROGRAMMA DI MARIO MONTI, e non sono state  certamente scritte da me, né da Magdi Allam,  Beppe Grillo, o chissà chi.

Bene considerato ciò come dobbiamo prendere le affermazioni successive inerenti invece ad esempio al famigerato “noiosissimo” posto fisso?

Non era stata proprio Sua Rigidità a dire testualmente alla trasmissione Matrix un anno fa esatto (1 Febbraio 2012);

“I giovani si abituino a non avere più il posto fisso. Che monotonia. E’ bello cambiare e accettare le sfide” ?
E ora cosa mi dice il Varesino dalla “fregnaccia”facile:

“E’ necessario sperimentare una rimodulazione del contratto a tempo indeterminato tesa a renderlo più flessibile e meno costoso. Occorre far leva su di una incisiva riduzione del cuneo fiscale e contributivo”

Ma come? Adesso spinge palesemente sul rafforzamento di ciò che prima criticava!

Rob de matt!

Andiamo avanti allora e, visto che siamo in piena campagna elettorale, esaminiamo che cos’altro ci ha riservato in queste ultime ore il Monti Mario banderuola?

Or dunque, viste e considerate due affermazioni categoriche di appena sei mesi fa:
17 Giugno 2012: Monti non cede: impossibile tagliare le tasse  (Worldnews.com)

16 Agosto 2012:  Monti: “Impossibile tagliare l’Irpef non possiamo fare promesse irrealizzabili.   Non l’ho detto a Ferragosto per non rovinare la festa agli italiani” (nota ufficiale di Palazzo Chigi)

Nessuno di noi si aspettava nulla in questo senso da chi del rigore aveva fatto la sua bandiera (ancor più di Roberto Baggio) e che sottolineava come “l’aumento delle tasse stesse salvando l’Italia dal fallimento” (anche se tutti gli indicatori economici è da mò che offrono un quadro del Paese assolutamente avvitato su se stesso e devastato dalle troppe tasse appunto) ed ecco che invece la campagna elettorale, così come la Fata Smemorina di Cenerentola, ha tirato fuori la bacchetta magica, ha resettato la mente del nostro aguzzino dell’ultima legislatura (incostituzionale e golpista) e gli ha fatto esclamare un bel:
“Ora le tasse vanno diminuite”
Ma come?… Ora?…
Così, improvvisamente?
E la TARES (tassa sui rifiuti e servizi urbani) appena introdotta, che ora include anche la tariffa per l’igiene ambientale che si pagherà in base ai metri quadri e sarà un’atra IMU per tutti? E l’aumento dell’IVA, dal 21 al 22%, ?  E le nuove tariffe autostradali (+4%)? E la Tobin Tax sulle transazioni di azioni e partecipazioni? E le accise, la benzina, il gas (+ 1,7%), l’acqua (+30 euro in più per famiglia), bolli, francobolli, assicurazioni?
Annulliamo tutto di botto?
Prima servivano e adesso si possono diminuire?
Ma guarda te come cambia il vento delle volte!

E poi il tutto senza i famosi segnali dai “mercati”, i consigli da Bundesbank o le autorevoli opinioni dell’FMI!
Odiio, e lo spread? Non è che s’imbizzarrisce?
“No, no tranquilli”, sembra rassicurarci il “nuovo” zio Mario Monti dal sorrisetto facile e ammiccante, “lo spread ce l’ho io al guinzaglio e se mi seguirete non vi dovrete preoccupare, non ve lo aizzerò più contro!” (Salvo che non glielo ordinino i suoi burattinai! Ndr)

E’ davvero incredibile l’effetto campagna elettorale sull’incapacità di rimanere coerenti a se stessi. È scandaloso come tutti possano dire il contrario di quanto asserito sino a pochi giorni prima solo per raccattare i voti dei più imbecilli. Ed è pazzesco che i giornalisti facciano passare tutte queste corbellerie e ipocrisie senza fiatare. Certo sono i soliti giornalisti “istituzionali”, i soliti, quelli delle testate che prendono i finanziamenti pubblici, quelli attaccati alla propria poltroncina nonostante esista una Carta dei Doveri del Giornalista. Sono sempre gli stessi che non chiesero di MES e Fiscal Compact, sono quelli che in questi giorni gli fan passare lisce bestialità tipo: “L’IMU sulla prima casa ce l’hanno in tutto il mondo!” Senza almeno fargli notare che, a differenza di “tutto il mondo” (del quale di meno non ce ne può fregare), nel nostro Paese vige una Costituzione che in buona sostanza la VIETA attraverso l’articolo 53.

La campagna elettorale quindi equivale a niente di più che a una svendita senza controllo, i saldi pazzi, dove la gente non controlla se quel che gli viene venduto è vecchio, fallato o un’imitazione, gli basta solo avere l’illusione di avere fatto l’affare.

E i politici non sono niente di più che venditori di terza categoria, quelli che una volta dicevano “venghino siore e siori, solo da me potrete trovare l’elisir di lunga vita e ricchezza eterna! Una bottiglieta un soldo! Venghino siore e siori!”
Mi raccomando allora il 24 e il 25 febbraio portatevi “un soldo” alle urne, e vedrete che bella Repubblica vi ritroverete il 26.

di Stefano Davidson Ioamolitalia