26 gen. – La Duma ha approvato oggi in prima lettura il controverso disegno di legge con cui si vuole vietare a livello nazionale la “propaganda dell’omosessualita’ davanti a minori“. Il voto – che ha visto 388 voti a favore, uno contrario e un’astensione – si e’ svolto in un clima teso, con proteste davanti all’edificio della camera bassa del parlamento russo e scontri che hanno portato a una ventina di arresti.
ll testo era stato presentato a marzo scorso dall’assemblea legislativa di Novosibirsk, che lo aveva gia’ adottato a livello locale, come anche altre regioni russe, tra cui San Pietroburgo e Kaliningrad. Il documento prevede multe per chi compie “atti di propaganda” in presenza di minori. In pratica, qualunque manifestazione o iniziativa pubblica – da un semplice bacio in strada, fino al Gay Pride – rischia di essere soggetto a sanzioni amministrative se nelle vicinanze vi e’ un minore. Le multe vanno dai 4.000 rubli (circa 100 euro) per i semplici cittadini, ai 500.000 rubli (12.500 euro) per le organizzazioni.
L’iniziativa legislativa – appoggiata dalla Chiesa russo-ortodossa – ha sollevato forti critiche da parte dei difensori dei diritti umani e della comunita’ Lgtb, che l’ha definita “omofobica”. Lyudmila Alexeyeva, la veterana dei diritti umani in Russia, ha parlato di un documento “medievale”, uno strumento – a suo dire – volto a compattare l’elettorato piu’ conservatore, dopo mesi di proteste che hanno fatto calare la popolarita’ del presidente Vladimir Putin.
“Viviamo in Russia non a Sodoma e Gomorra”, ha urlato il deputato Dmitri Sablin, del partito di maggioranza Russia Unita, prima del voto. Durante il dibattito, un altro politico della formazione di Putin, Serghei Dorofeiev, ha dichiarato che la bozza di legge punta a “tutelare i minori dalle conseguenze dell’omosessualita’”. Fuori, intanto, a pochi metri dalla Piazza Rossa, un centinaio di attivisti si era riunito per manifestare, con alcuni omosessuali che hanno iniziato a baciarsi in segno di protesta contro i divieti. Al gesto, ritenuto offesa inaccettabile e sacrilega, alcuni militanti ortodossi, accorsi con icone e croci, hanno risposto gettando delle uova. I seguenti tafferugli con la polizia hanno portato a una ventina di arresti, ma tutti tra gli attivisti del movimento Lgtb.
Per entrare in vigore la legge deve passare tre letture alla Duma, avere il via libero del Consiglio della Federazione (il Senato) e poi essere firmata dal capo del Cremlino.
L’omosessualita’, che ai tempi dell Unione Sovietica veniva punita con il carcere, e’ stata decriminalizzata nel 1993, ma ancora oggi in Russia la comunita’ gay rimane nell’ombra a causa del forte pregiudizio di cui e’ vittima. (AGI) .