BRUXELLES, 25 GEN – Sono 370mila gli sfollati e i profughi provocati dal conflitto nel Nord del Mali, ma la situazione ”potrebbe cambiare” nelle prossime settimane provocando un peggioramento della situazione con ”flussi massicci” a differenza di quanto avvenuto finora. E’ l’allarme lanciato dalla commissaria Ue agli aiuti umanitari Kristalina Georgieva, di ritorno dalla missione a Bamako e in Burkina Faso, dova ha incontrato il ministro francese allo sviluppo Pascal Canfin.
Con l’aggravarsi dei combattimenti nel Nord, ha spiegato la Georgieva, nel corso delle ultime settimane il numero di sfollati e’ cresciuto di ”meno di 10mila” unita’, a fronte di 360mila tra sfollati e rifugiati complessivi nel 2012. La commissaria Ue ha quindi invitato Niger e Mauritania a ”lasciare aperte le frontiere” come ha fatto il Burkina Faso.
Bruxelles, che due giorni fa ha stanziato altri 20 milioni di euro per l’emergenza in Mali, ne ha aveva assegnati anche 50 milioni per il Sahel di cui 16 solo per il Burkina. Ma questi, ha sottolineato la Georgieva, erano cifre ”basate su aspettative ottimiste”, mentre ora ”i bisogni possono aumentare, stiamo seguendo l’evoluzione della situazione molto attentamente, e siamo quindi preparati ad aumentare i finanziamenti per il Mali e i paesi vicini”.
La crisi alimentare costituisce infatti ”la principale preoccupazione” per la sicurezza in Mali, dove nel Nord non e’ piu’ possibile ne’ coltivare ne’ raccogliere i prodotti agricoli e il Sud e’ in difficolta’ dato l’arrivo di molti sfollati. Per questo, e’ l’appello lanciato dalla commissaria Ue Kristalina Georgieva, ”le parti coinvolte nel conflitto devono garantire alle organizzazioni umanitarie l’accesso” a tutte le zone del paese.(ANSA).