24 genn – La Commissione europea ha inviato oggi un parere motivato all’Italia per il mancato rispetto delle norme sui diritti sindacali – come anticipato ieri da Reuters – perché la riforma del lavoro di Elsa Fornero non ha sanato la discriminazione a danno di chi ha un contratto a termine.
Secondo la Commissione, l’Italia non rispetta in particolare le norme che regolano la rappresentanza sindacale dei lavoratori a tempo determinato nelle aziende. “La Commissione europea ha chiesto all’Italia di applicare pienamente” la direttiva europea del 1999 sui lavoratori a termine, dice una nota.
L’avvertimento di oggi segue il primo avviso inviato nel 2010 all’Italia, ma al quale non è stato dato seguito dalle autorità italiane, e neppure dalla riforma Fornero.
L’Italia non rispetta in particolare le norme che regolano la rappresentanza sindacale dei lavoratori a tempo determinato nelle aziende.
“La direttiva contiene la chiara richiesta di tenere in considerazione i lavoratori a termine nel calcolo della soglia oltre la quale devono essere istituiti organismi di rappresentanza dei lareutersvoratori in base alla legislazione nazionale”, spiega la nota.
“L’Italia ha ora due mesi per notificare alla Commissione le misure adottate per applicare pienamente la Direttiva. Altrimenti, la Commissione potrebbe decidere di portare l’Italia davanti alla Corte di giustizia europea”.
Ieri una fonte vicina al commissario Ue al lavoro Laszlo Andor ha precisato che “si tratta di un aspetto marginale della riforma. Il nostro parere sulla riforma resta positivo e soprattutto sul contrasto alla frammentazione del mercato del lavoro”.