23 genn – Solimano, 60 anni, insieme al fratello Nicola fece parte negli anni ’70 di Prima Linea, la piu’ importante e organizzata struttura terroristica italiana insieme alle Br. A Firenze, il 20 maggio 1978, il suo gruppo organizzo’ un’evasione di detenuti politici dal carcere delle Murate, durante la quale rimase ucciso Fausto Dionisi, un giovane carabiniere. “Come disse il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano incontrando i familiari delle vittime – commenta la vedova Dionisi, Mariella Magi – ci vorrebbe il buongusto, da parte di chi prese le armi, di stare un passo indietro”.
Per quei fatti Solimano venne condannato, nel 1985, a 22 anni di reclusione, poi ridotti a 19. Si e’ dissociato dalla lotta armata, da 13 anni e’ presidente dell’Arci di Livorno, e per dieci anni e’ stato consigliere comunale prima dei Ds, e poi del Pd. Il sindaco Alessandro Cosimi lo ha nominato garante dei detenuti del Comune. Secondo quanto appreso, a far ritornare Cosimi sui suoi passi sarebbero stati i vertici toscani e anche nazionali del Pd, che gli avrebbero fatto notare l’inopportunita’ di nominare assessore un ex terrorista di Prima Linea a un mese dalle elezioni politiche.
Nel rimpasto di giunta (determinato dalle dimissioni dell’assessore al Sociale, Gabriele Cantu’ e di quello dell’Ambiente e urbanistica, Mauro Grassi) entra quindi solo il nuovo assessore all’Ambiente, Massimo Giuli’. adnk