ROMA – Una foresta urbana a Taranto per separare lo stabilimento dell’Ilva, una nuova piazza d’Armi a L’Aquila per ricreare una zona di socialità nella città colpita dal sisma, una baraccopoli recuperata a Potenza, la creazione di un quartiere delle botteghe a Roma. Sono solo alcuni dei 28 progetti selezionati per il Piano città.
Tra i progetti rientrano tre città simbolo caratterizzate da diverse sofferenze: Taranto per l’Ilva, Genova per le alluvioni e L’Aquila per il terremoto. In particolare, il progetto per Taranto (valore 68,9 milioni di euro) prevede la riqualificazione del quartiere Tamburi, interessato da un elevatissimo tasso di inquinamento ambientale per la contiguità con l’Ilva: i cittadini verranno spostati in altra area urbana e verrà realizzata una barriera naturale di separazione con lo stabilimento.
A L’Aquila (al cui progetto da 37,1 milioni contribuisce con donazioni anche l’Australia) sarà trasformata Piazza d’Armi, dove è prevista la costruzione di un parco urbano con auditorium, impianti sportivi e parcheggi per ricreare un fulcro di socialità nella città colpita dal sisma.
La proposta per Genova (221 milioni) riguarda il riassetto idrogeologico e messa in sicurezza e bonifica dei corsi d’acqua esistenti e delle aree attraversate.
Invece a Roma (113 milioni di euro), nel quartiere di Pietralata, verranno realizzati un centro di eccellenza per diversamente abili e verranno recuperate alcune vecchie botteghe artigiane così da trasformare l’area in una ‘cittadella dell’artigianatò.
Tra i progetti è stato scelto anche un caso di opera ‘incompiuta’: a Lamezia Terme (51,9 milioni), verrà completato il quartiere Savutano avviato negli Anni Ottanta e mai completato, con anche una riqualificazione energetico-ambientale.
A Potenza (50,6 milioni) la ‘baraccopoli’ del quartiere Bucaletto sarà completamente recuperata; mentre a Pavia (16,5 mln) verrà riqualificato il Monastero quattrocentesco di Santa Clara attualmente in stato di abbandono. ansa