18 gen. – Mistero svelato. Dopo piu’ di un mese di dibattiti sulla rete e un serrato confronto a pranzo con l’ex sfidante Matteo Renzi, Pierluigi Bersani rivela che sul proverbiale tetto non c’e’ un tacchino, ma un piu’ cittadino piccione. Ad aiutare nella soluzione del giallo un altro investigatore di tutto rispetto: il leader dell’Spd Sigmar Gabriel. E’ stato lo stesso Bersani, molto divertito dal tormentone, a ‘rivelarlo’ a Radio24. Tutto e’ partito da un proverbio, raccontato da Gabriel a Bersani e riferito dal segretario Pd durante il faccia a faccia con Matteo Renzi per le primarie.
“E’ meglio avere un piccione in mano che un tacchino sul tetto” aveva detto allora Bersani, che pero’ aveva confuso tra tacchino e piccione (o forse si era trattato di una traduzione sbagliata). Bersani ha piu’ volte spiegato di voler usare il registro linguistico colloquiale per farsi capire da tutti gli strati della popolazione. Sul modo di dire teutonico era subito fiorito in rete, e non solo, un ironico dibattito che aveva al centro un fondamentale interrogativo: come fa un tacchino a salire sul tetto? Interrogativo rivolto anche da Matteo Renzi al segretario Pd durante il famoso pranzo post-primarie.
“Volevo capire che ci faceva il tacchino sul tetto e lui me l’ha spiegato, ora sono un uomo felice…” aveva riferito, schernendosi, Renzi a chi gli chiedeva il motivo dell’incontro. Oggi finalmente un punto chiaro su tutta la vicenda: lo stesso Bersani, in un successivo incontro con il leader Spd, lo ha chiesto al ‘diretto interessato’: “Scusa Sigmar, ma come fa un tacchino ad andar sul tetto? e lui mi ha detto: era un piccione!” ha riferito divertito il leader Pd in radio. Ecco, ora, gli elettori potranno andare alle urne essendosi tolti almeno questo dubbio. (AGI) .