17 genn – Dopo i 30 algerini, anche 15 cittadini stranieri sono riusciti a scappare dall’impianto Bp, nel sud-est dell’Algeria, dove erano stati sequestrati ieri dai miliziani. E’ quanto ha riportato oggi l’agenzia di stampa ufficiale APS. Ma la tensione a Amenas resta alta dopo che i miliziani hanno costretto alcuni degli ostaggi a indossare cinture esplosive. Lo ha riferito a France 24 un ostaggio francese, in un’intervista realizzata nella tarda serata di ieri, in cui ha sottolineato come i sequestratori siano ben armati.
“Quindici stranieri, tra cui una coppia francese, sono sfuggiti ai loro rapitori”, è quanto ha riferito la televisione privata algerina Ennahar, citando una fonte ufficiale. L’ambasciata di Francia non è stata in grado di confermare la notizia.
Il sequestro è avvenuto ieri nell’impianto Bp di Amenas, nel sud-est dell’Algeria; da allora il sito è assediato dalle forze di sicurezza algerine che avrebbero ferito, secondo i sequestratori, un ostaggio giapponese. Oggi i miliziani hanno chiesto ad Algeri di ritirare le truppe per avviare trattative sul rilascio degli ostaggi, ma ieri il ministro dell’Interno ha escluso ogni negoziato con i “terroristi”.
Il ministro dell’interno algerino, Dahou Ould Kablia, ha escluso qualsiasi negoziato con i “terroristi”. I sequestratori sono “circa 20 uomini provenienti dalla regione”, non dal Mali, come avevano dichiarato ieri, nè dalla Libia, che vogliono lasciare il Paese con gli ostaggi, ha aggiunto il ministro. Kabila ha precisato che i rapitori sono algerini che operano dietro ordine di Mokhtar Belmokhtar, ex comandante di al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi), oggi a capo di un proprio gruppo. Gli ostaggi sono tenuti da ieri in un’ala della zona residenziale dell’impianto di Ain Amenas, vicino alla frontiera con la Libia, a 1.150 chilometri a sud-est di Algeri. tmnews