16 gen. – Trasferito sette mesi fa da Genova nel carcere di Buoncammino a Cagliari, un detenuto algerino di 32 anni ha ingoiato per protesta due forchette, in due momenti diversi. Il giovane, che sta scontando una pena a un anno e 5 mesi, vorrebbe tornare nel penitenziario di Marassi, perche’ nella citta’ ligure c’e’ un fratello.
Il primo gesto autolesionistico si e’ concluso senza danni perche’ il detenuto e’ riuscito ad espellere la forchetta. Il suo caso e’ stato segnalato dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme” (Sdr) dopo un colloquio fra il giovane e i volontari. “E’ una persona che soffre particolarmente la distanza dai familiari”, spiega la presidente dell’associazione, Maria Grazia Caligaris.
“Le condizioni sanitarie, la conoscenza di un italiano approssimativo e la difficolta’ a dare indicazioni precise sulla parentela rendono la sua situazione particolarmente difficile”.
Il detenuto finira’ di scontare la pena fra un anno. “Nei giorni scorsi, dopo la nuova ingestione della forchetta, e’ stato ricoverato in ospedale per la rimozione della posata”, riferisce Caligaris. “Giunto a destinazione, pero’, forse perche’ non aveva compreso il motivo del ricovero, ha firmato il foglio di dimissioni ed e’ tornato a Buoncammino”.
“E’ evidente che l’algerino e’ stato trasferito in Sardegna per alleggerire il numero di ristretti nella struttura di Genova”, denuncia la presidente di Sdr, “ma la motivazione appare piuttosto punitiva anziche’ razionale. La speranza e’ che il detenuto possa tornare a Genova e ritrovare i parenti”. agi