Traffico di clandestini: 55 arresti, anche un mediatore ambasciata in Kenya

carc0115 genn – Maxi operazione della polizia e della guardia di finanza contro due organizzazioni criminali somale accusate di traffico di esseri umani: 55 le persone arrestate. In manette anche un mediatore culturale dell’ambasciata italiana di Nairobi e un collaboratore del World Food Program.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina di cittadini provenienti dall’area del Corno d’Africa e diretti, attraverso il territorio italiano, verso il Nord Europa, oltre che di contraffazione di documenti, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, riciclaggio ed altri reati.Secondo le indagini coordinate dalla Direzione nazionale antimafia, il cartello criminale, composto da cellule operative radicate in Italia, in Kenya e in Libia, conduceva i migranti verso Malta e la Grecia per poi convogliarli in Italia presso alcune basi individuate a Roma, Milano, Torino, Firenze, Prato, Bergamo, Cuneo e Napoli, considerate città strategiche per la loro vicinanza agli aeroporti che collegano, anche con voli low cost, le principali capitali europee.

I migranti venivano quindi muniti di falsi documenti e avviati verso paesi del Nord Europa, in particolare Olanda, Francia, Danimarca, Regno Unito e, soprattutto, Norvegia, Svezia e Finlandia. In alcuni di questi Paesi sono state individuate altre cellule operative dell’organizzazione.

Tra gli arrestati, anche Hussein Mohamed Abdurahman, soprannominato “Banje”, mediatore culturale presso l’Ambasciata italiana di Nairobi (l’Italia non ha rappresentanze in Somalia), considerato il punto di riferimento per l’ottenimento, illecito, dei visti d’ingresso in territorio italiano e Mohamed Sheik Ali Bashir, collaboratore del Wfp.

Altre 23 persone accusate di aver agevolato le attività illecite dell’organizzazione sono state denunciate a piede libero. Il giro d’affari della banda è stato stimato dagli inquirenti in circa 25 milioni di euro l’anno. tgcom