15 gen – Massimo D’Alema ribadisce di ”non essere un teorico dell’autosufficienza del Pd” e parla della necessita’ da parte del suo partito di ”costruire un asse con i moderati per il governo del paese”.
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“il peggiore di tutti”, l’ex premier Massimo D’Alema, grande amico personale del banchiere tecnocrate Jaques Attali che una volta ha dichiarato: “ma cosa credeva la plebaglia europea, che l’Euro sia stato creato per la loro felicità ?”
D’Alema interviene della presentazione del proprio libro ‘Controccorrente’ e sostiene che la ”premessa per una nuova prospettiva politica e per un ruolo del terzo polo e’ che le elezioni le vinca il partito democratico. La premessa – continua – e’ che si possa costruire un asse per il governo del paese”. Insomma, ancora parole di D’Alema, deve essere sancito ”un patto di medio-lungo periodo tra progressisti e moderati”. Laddove per moderati – ”un termine che non mi piace, che indica generalmente chiuque sia contro la sinistra” – si intendano ”nel senso della moderazione e non della conservazione”.
Un asse di governo che affronti i problemi sorti in questi anni e che porti il Paese a quelle riforme istituzionali necessarie. Le riforme, spiega, non sono frutto di scelte personalistiche, ”di una persona sola” ma ”sono un processo sociale”. asca