M.Cristiano Allam ad Affaritaliani.it: “Denuncio legalmente e politicamente il Parlamento. Monti? Un dittatore”

ditt214 genn –  – Magdi Cristiano Allam è il presidente del movimento politico “Io amo l’Italia”. Europarlamentare, ex vicedirettore del Corriere e inviato speciale della Repubblica, in un’intervista ad Affaritaliani.it spiega di volersi candidare a premier “in alternativa alla dittatura di Mario Monti e alla partitocrazia. Il problema è che non sono stati capaci di fare la legge elettorale ma intanto hanno bloccato la raccolta delle firme. Noi porteremo la nostra battaglia fino in fondo. E dico di più: denunceremo sia a livello legale che a livello politico questa discriminazione“. Poi, sui propri ideali, spiega: “Vogliamo l’uscita dall’euro e da questa Europa. Vogliamo eliminare province e regioni, e mettere al centro la natalità degli italiani e l’identità cristiana”

Onorevole Allam, lei si candida a premier…
Ho fondato un nuovo movimento politico nel 2009. Si chiama “Io amo l’Italia”. Abbiamo partorito questa sana follia di correre da soli alle prossime elezioni. Io sarò il candidato premier. Non ci alleeremo con nessuno. Però c’è un problema…

Quale?
Fino ad oggi, di fatto, non abbiamo potuto avviare la raccolta delle firme necessaria per concorrere alle elezioni perché il Parlamento era investito di una riforma elettorale più volte sollecitata dal Capo dello Stato e annunciata dai leader dei partiti ma che non si è attuata. Questa situazione ha impedito a un soggetto come il nostro di avviare la raccolta delle firme. Ci troviamo in una condizione discriminatoria. Ci viene negato un diritto costituzionale.

Quindi che cosa intende fare?
Noi intendiamo assumere delle iniziative sia in ambito legale sia in ambito politico per denunciare un atteggiamento che è palesemente discriminatorio. Noi ribadiamo però che vogliamo provare a partecipare alle elezioni per dare rappresentanza a quegli italiani che ogni mattina si alzano e si rimboccano le maniche. Lo spazio che ci prefiggiamo di occupare è alternativo alla partitocrazia e alla dittatura di Mario Monti, che sta condannando le imprese e le famiglie alla povertà. Siamo un’alternativa anche alla demagogia populista di Beppe Grillo.

Faccio una provocazione: contro la partitocrazia lei fonda un ennesimo partito. Che peraltro difficilmente potrà andare da qualche parte…
Noi fondiamo un movimento. Nel partito il fine era quello di accumulare potere e risorse. Noi siamo invece una realtà inclusiva. Nel momento in cui si aderisce a dei valori, vogliamo semplicemente essere espressione di una realtà che oggi in Italia sta emergendo.

Quale?
Quella realtà che non si rassegna anche antropologicamente a diventare strumento della materialità, strumento della moneta. Il dato fondamentale è che noi operiamo all’interno della legge. Se uno vuole cambiare l’Italia si deve fare all’interno del discorso democratico. La partitocrazia non ha una connotazione negativa per la partecipazione parlamentare, ma per la mercificazione del potere arrivata alla svendita alla dittatura finanziaria di Mario Monti.

A chi si sente più vicino, a livello ideale?
A livello di partiti non ce ne è. Non ci sono partiti che parlano esplicitamente di riscatto della sovranità monetaria, ovvero che dicono di uscire fuori dall’euro. Non c’è un soggetto che parla di riscatto della sovranità legislativa, che all’80 per cento è assoggettata a burocrati dell’istituzione europea. Non c’è nessun soggetto politico che parla di eliminazione di province e regioni per semplificare la pubblica amministrazione, né c’è nessuno che metta al centro della propria proposta la promozione della natalità degli italiani o la difesa della identità cristiana. Non ci sono partiti come noi. Ma all’interno dei partiti ci sono persone perbene che condividono il nostro pensiero.

Fonte affaritaliani.libero.it