Napolitano: ho avuto molte sollecitazioni, ma non farò altri senatori a vita

11 genn – “Certo ci sono due seggi vacanti e io sono un convinto sostenitore di questo istituto: l’ho sempre difeso dagli attacchi e dalle polemiche. Ma in questa fase, a così breve distanza dalla conclusione del mio mandato, non intendo utilizzare questa facoltà e ritengo invece più opportuno trasmettere al mio successore ogni valutazione e decisione”. Perchè sono altrettanto convinto di “non poter esercitare con la dovuta ponderazione e serenità questa prerogativa a così breve distanza dalla fine del settennato”.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una conversazione con il direttore de ‘la Stampa’ Mario calabresi pubblciata oggi, ha annunciato che non conferirà nuovi laticlavi senatoriali nei cinque mesi che gli restano da capo dello Stato.

“Mi arrivano sollecitazioni e stimoli – ha riconosciuto Napolitano – che riguardano persone degnissime. Ma sono convinto che se sono meritevoli di attenzione da parte mia lo saranno anche da parte del mio successore”. D’altra partye, “non si può dimenticare come quella prevista dalla Costituzione sia una facoltà e non certo un obbligo”. Così la sua ultima nomina è stata e rimarrà quella di Mario Monti, nominato senatore a vita del novembre del 2011. Nei mesi scorsi sono state avviate diverse campagna, pubbliche e non, a favore della nomina a senatore di vita di diverse personalità. Marco Pannella, Margherita Hack, Claudio Abbado, Carla Fracci, Umberto Eco, Umberto Veronesi, Gianni Letta, Giuseppe De Rita, Elio Toaff, sono i nomi ricordati dal direttore de ‘la Stampa’ nella conversazione con Napolitano.

Dopo la morte sotto Natale di Rita Leva Montalcini, i senatori a vita sono rimasti solnato quattro: Giulio Andreotti, Emilio Colombo e Mario Monti di nomina presidenziale e Carlo Azeglio Ciampi che – dopo la morte negli anni scorsi di Cossiga e Scalfaro – è l’unico senatore a vita di diritto, in quanto ex capo dello Stato. Napolitano, anche lui senatore a vita già prima della nomina a Preidente della Repubblica, sarà nella prossima legislatura il primo caso della storia repubblicana di senatore a vita per doppio diritto: nomina presidenziale e di diritto. tmnews