10 gen. – C’e’ un “mito”, secondo il quale “e’ l’Unione europea che impone ai paesi dure politiche” di risanamento dei conti pubblici: non solo “non e’ vero”, secondo il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso, ma “attribuire le difficolta’” legate all’austerita’, come fanno “molte parti della nostra societa’, all’Unione europea, non e’ corretto”.
Durante la conferenza stampa che ha tenuto a Dublino al termine dell’incontro della Commissione con il governo irlandese, presidente di turno dell’Ue, Barroso ha ricordato che “non e’ l’Ue ad aver creato i problemi”.
“Le difficolta’ legate alle correzioni degli squilibri nei conti pubblici – ha detto Barroso a Dublino – ci sono con o senza euro, con o senza Unione europea, perche’ le difficolta’ che alcuni paesi stanno affrontando dipendono dai debiti pubblici eccessivi creati da governi nazionali, e/o da comportamenti finanziari irresponsabili che hanno provocato l’accumulo di debito privato e la creazione di bolle, sotto la responsabilita’ delle autorita’ nazionali di sorveglianza”.
Questo ha portato alla necessita’ di “aggiustamenti dolorosi, ma sia al di fuori che all’interno dell’Euro, perche’ anche il Regno Unito, che non fa parte dell’Euro, sta affrontando un duro bilancio, e l’Islanda, che non e’ neanche nell’Unione europea, sta facendo uno sforzo molto doloroso”. (AGI) .