9 genn – In Spagna, un bambino su quattro vive in condizioni di povertà. I tagli di bilancio hanno costretto il governo a ridurre il supporto sociale necessario per aiutare le famiglie a far fronte alla crisi. I sette Centri di sviluppo sociale che SOS Villaggi dei Bambini ha avviato a Madrid, Barcellona e in Galizia hanno sostenuto, solo nel 2011, 4.500 bambini e oltre 700 famiglie, e ancora oggi forniscono pasti regolari e vestiario alle famiglie in stato di necessità.
“La Spagna non produce piu’ nulla, diventerà un Paese del terzo mondo”
“Non sapevamo a chi rivolgerci, dal momento che non abbiamo parenti o amici” ha spiegato Liliana, che vive in Spagna ed è nata in Uruguay. “Ora i nostri figli sono ben curati, pranzano e fanno merenda al centro, dove vengono anche aiutati a fare i compiti. È stato difficile ammettere di essere in difficoltà e chiedere aiuto, ma oggi piano piano ne stiamo uscendo”.
Il marito di Liliana è disoccupato e la loro famiglia è entrata a far parte del programma di rafforzamento familiare Sos nel 2008, dopo che il governo aveva ridimensionato il budget per il sostegno ai nuclei familiari. I loro tre figli erano a rischio di malnutrizione, la frequenza scolastica e il comportamento aggressivo dei bambini, sommati alla terribile situazione della famiglia, hanno portato i due genitori a chiedere aiuto.
“I nostri educatori e terapeuti segnalano un aumento allarmante del numero di genitori che dichiarano di avere subito violenza per mano dei propri figli” ha rivelato Pedro Puig, Direttore nazionale di SOS Villaggi dei Bambini. “Il tasso di disoccupazione tra i giovani delle comunità in cui operiamo raggiunge il 52% e, in molte famiglie, entrambi i genitori sono disoccupati. Attraverso gli asili nido, sosteniamo i genitori affinché possano continuare a cercare un’occupazione”. tmnews