7 gen – ”Spero che lei voglia offrire l’ospitalita’ riparatoria, democratica che le chiediamo” per ”sostenerla, e farla sostenere”. E’ quanto si legge in una lettera inviata a Mario Monti, e ai membri del governo per conoscenza, da Marco Pannella.
”Ti avevo di gia’ comunicato – prosegue Pannella – l’ipotesi e la scelta conseguente per le imminenti elezioni. Mi avevi risposto che avresti riflettuto e fatto sapere la tua risposta. L’ho avuta quando hai annunciato ‘urbi et orbi’ quali fossero i tuoi alleati, i tuoi coalizzati. Temo che tu non sia stato aiutato a valutare pienamente le nostre, mie storie, non solo italiane, e il conseguente valore di quella ipotesi”.
”Noi chiediamo, esigiamo, qui ed ora, alle elezioni, cosi’ come in ogni momento della nostra vita politica e in quella personale, che l’Italia, questa Italia, esca dalla assoluta flagranza criminale nella quale da decenni e decenni insiste, persevera nei confronti delle giurisdizioni europee, internazionali e – in primissimo luogo – della Costituzione italiana”.
In particolare, ”chiediamo: l’uscita dalla flagranza storica criminale e criminogena del nostro Paese. Tutto qua! La sola riforma strutturale dello Stato, della giustizia, concepita tanto quanto censurata, vietata, ignorata dal popolo e dalla democrazia italiani, e’ manifestamente, materialmente, quella dell’Amnistia. Riducendo in tal modo a 2 milioni i 5 milioni di procedimenti penali, la ‘non ragionevole durata’ dei processi italiani.
”Caro Presidente – prosegue Pannella -, come gia’ in passato, nella imperante situazione antidemocratica italiana noi Radicali abbiamo rinunciato a ‘presentarci’ in quanto tali. Abbiamo invece promosso una ‘Lista di scopo’, per tutti quelli che lo condividono. Per questa Lista chiediamo ‘ospitalita” alle tre coalizioni principali – per non dire consociate per concorrere (e insieme spartirsi) al bottino istituzionale – che potrebbe anche – in teoria, almeno! – fare rientrare in legalita’ e democrazia il nostro Paese”.
E conclude: ”Se nessuno di voi accettasse di ospitare questo nostro modo di essere ‘per l’Europa e il laicismo’ noi continueremo ad adire a ciascuna e tutte le giurisdizioni sovranazionali, documentando la flagrante violazione dell’Italia dell’art. 7 del Trattato sull’Unione europea in combinato disposto con l’art. 2, con le conseguenze previste di sospensione dei diritti propri degli Stati membri. E continueremo a proporre e disporre di radicamenti popolari, rivoluzionariamente non violenti”.
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