4 genn – Dopo poche ore dalla presentazione dell’istanza dell’Ilva, la procura della Repubblica di Taranto ha già respinto la richiesta di dissequestro del prodotto finito e semi-lavorato posto sotto sigilli il 26 novembre dello scorso anno.
I magistrati della procura ionica hanno inviato gli atti della richiesta, contenente anche il resto della legge 231 del 24 dicembre del 2012, cosìddetta “salva-Ilva”, perché il gip valuti la possibilità di sollevare questione di legittimità costituzionale alla Consulta.
Per i pm che indagano su ipotesi di disastro ambientale ed avvelenamento di sostanze alimentari, l’acciaio prodotto da Ilva fra il 26 luglio (giorno del sequestro degli impianti) ed il 3 dicembre (giorno in cui il governo ha varato il decreto legge 207 autorizzando l’industria a riprendere la produzione) è provento di reato, in quanto realizzato quando gli impianti erano sotto sequestro senza facoltà d’uso.
Ora il gip Patrizia Todisco, alla quale la procura ha inviato una corposa documentazione, può accogliere o meno la richiesta dei pubblici ministeri. Nel caso di accoglimento presenterà la questione di legittimità costituzionale della legge dinanzi alla Corte Costituzionale, evidenziando i tratti della legge che a suo parere confliggono con il trattato costituzionale. tmnews