3 genn – Tempi duri per i datori di lavoro dal licenziamento facile: arriva la tassa sui licenziamenti, già prevista dalla Riforma Fornero, che obbligherà chiunque voglia porre fine ad un rapporto di lavoro a corrispondere una cifra all’Inps che confluirà nell’Aspi (Assicurazione Sociale Per l’Impiego), la nuova indennità di disoccupazione.
La cifra verrà corrisposta direttamente all’ente previdenziale attraverso il pagamento di un ticket il cui importo varierà a seconda dell’anzianità aziendale maturata dal dipendente che si vuole licenziare.
Chi dovrà pagare?
Tutti i datori di lavoro che dal 1° gennaio interromperanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato saranno soggetti al pagamento della tassa. Due eccezioni: se il lavoratore presenta regolari dimissioni e se il datore di lavoro decide di non rinnovare un contratto di apprendistato.
Quanto si dovrà pagare?
Innanzitutto, è bene precisare che non esiste un importo fisso, ma, anzi, esso varierà a seconda dall’anzianità aziendale maturata dal dipendente che si vuole licenziare. Inoltre, la tassa dovrà essere riconosciuta per ciascun anno di anzianità aziendale maturato nel triennio precedente. affaritaliani