2 gen – Il coordinatore dei dipartimenti del Pdl Renato Brunetta ha analizzato il documento ”Un anno di governo” pubblicato sul sito di palazzo Chigi, evidenziando ”le 10 falsita’ (piu’ gravi)”.
Governo dei tecnici: 12 punti per elencare i nostri successi
Un anno di “Governo Monti”: i dati piu’ eclatanti del disastro
1) 13 mesi fa non c’era la liquidita’ necessaria per pagare cassa integrazione, pensioni, spesa sanitaria e servizi pubblici essenziali. Falso.
2) 13 mesi fa i piccoli risparmiatori che avevano investito in titoli dello Stato avrebbero rischiato di perdere gran parte del loro patrimonio. Falso: l’Italia ha sempre onorato il suo debito. Affermazioni tendenziose come queste minano la nostra credibilita’.
3) Grazie al clima diverso che si respira intorno all’Italia la BCE e’ potuta intervenire per stabilizzare i mercati finanziari. Falso: il raffreddamento sui mercati e’ avvenuto grazie all’intervento della BCE (non viceversa) e cmq la banca centrale e’ indipendente dai singoli Stati e opera in prospettiva europea (non nazionale).
4) L’idea dello scudo antispread proposta dal presidente del Consiglio italiano il 28-29 giugno a Bruxelles si e’ rivelata una polpetta avvelenata e, se si pensa che abbia trovato attuazione nel Meccanismo Europeo di Stabilita’, ricordiamoci che questo e’ bloccato per i veti posti dalla Germania.
5) ”Il Governo si e’ sforzato di ancorare saldamente l’agenda delle riforme interne agli obiettivi europei, e al tempo stesso di essere un protagonista autorevole”. Vera la prima: totale aderenza dell’operato del governo italiano ai diktat degli altri paesi. Falsa la seconda: altro che protagonismo autorevole: siamo piaciuti ai tedeschi solo perche’ li abbiamo assecondati in tutto.
6) ”Il miglioramento dello scenario economico italiano ha numerosi effetti concreti sulla vita delle famiglie e delle imprese italiane”. Si: la recessione!.
7) ”L’obiettivo e’ di ridurre di un punto e progressivamente la pressione fiscale”. Peccato che in un anno sia aumentata di 3 punti.
8) I dati relativi alle entrate tributarie e alla lotta all’evasione sono perfettamente in linea con gli anni di governo Berlusconi. Niente di nuovo sotto il sole.
9) ”L’azione di governo non e’ stata impostata solo sul rigore ma anche sulla crescita economica”. Ah si? Non se n’e’ accorto nessuno…
10) Un beau geste: il governo riconosce che i maggiori fondi destinati alla produttivita’ del lavoro (2,1 miliardi contro l’iniziale 1,6) sono il risultato di emendamenti del Parlamento.