28 dic – Vere e proprie pioniere nel Paese dove i talebani vogliono negare alle donne il diritto all’istruzione, due afgane addestrate dagli americani nella guida di elicotteri militari vengono lasciate a terra e ignorate dalle forze armate afgane dal giorno del loro rientro dagli Stati Uniti.
Sourya Saleh, 20 anni, e Masooma Hussaini, 21, sono tornate in Afghanistan lo scorso ottobre, dopo 18 mesi di addestramento e 204 ore di volo in America, e da allora hanno trascorso le loro giornate a casa, senza ricevere neanche la divisa militare. Un loro superiore ha dichiarato che la loro documentazione è “sotto revisione”.
Le due donne si rifiutano di credere che l’esercito le abbia abbandonate, convinte che la nascente aviazione afgana sia solo lenta e burocratica, e che presto voleranno al servizio del loro Paese. “Ho lottato troppo per veder riconosciuto il mio diritto a combattere per il mio Paese, non rimarrò a casa ad aspettare”, ha detto Hussaini al Los Angeles Times. “Non volare ora, dopo tutto quello che abbiamo ottenuto per le donne vorrebbe dire che tutto quello per cui abbiamo lottato andrebbe sprecato”, ha aggiunto.
“Le cose sono molto migliorate oggi per l’Afghanistan, ma ci sono ancora problemi per le donne – ha proseguito Hussaini – non tutti dicono la verità sulla situazione. E’ difficile ammettere la verità”.
Il mese scorso il ministero per gli Affari femminili ha denunciato un aumento di “violenza estrema o brutale contro le donne”, con 3.500 casi denunciati nei primi sei mesi dell’anno. “In Afghanistan, le donne non possono alzare la voce – ha aggiunto Saleh – volevamo trovare un modo per farlo e noi lo abbiamo trovato volando per il nostro Paese”.
Stando a quanto ricorda il Lat, l’esercito afgano ha accettato solo di recente, e su pressione dell’Occidente, di arruolare le donne: oggi, secondo la Nato, se ne contano circa 350, quasi tutte impiegate in ruoli amministrativi o di supporto. tmnews