27 DIC – Dicendosi convinta che ”la nave e’ in rotta nella giusta direzione”, Lisa Jackson, responsabile da quasi quattro anni della Environmental Protection Agency (Epa), il ministero dell’Ambiente Usa, ha annunciato ufficialmente la sua decisione di lasciare l’incarico.
Il presidente Barack Obama l’ha ringraziata per il suo impegno e ha affermato che ”sotto la sua leadership, l’Epa ha compiuto passi importanti per proteggere l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo”.
Durante il suo mandato, la Epa ha per la prima volta stabilito che il diossido di carbonio (CO2) è un agente inquinante pericoloso per la salute umana e le cui emissioni devono essere regolate, e ha inoltre emesso un gran numero di norme per limitare i gas di scarico delle auto responsabili dell’effetto serra, e contro il mercurio e altre sostanze tossiche prodotte dalle centrali elettriche, nonchè più severi limiti ai fumi e fuliggini industriali. Una politica che, scrive il Washington Port, ha portato numerosi parlamentari repubblicani e uomini d’affari a sostenere che Lisa Jackson ha condotto una “una guerra al carbone”.
Pronti a succedere alla Jackson sono Robert Perciasepe, attuale numero due della stessa Epa, ma anche Kathleen McGinty, ex capo del Dipartimento per la protezione dell’ambiente della Pennsylvania e collaboratrice di al Gore.
L’agenzia, nata nel 1970 per volontà della presidenza Nixon, ha circa 17mila dipendenti e un budget annuale di oltre otto miliardi di dollari.